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Associare al momento della maternità e della paternità, un’opportunità di sviluppo, perché la confidenza con l’ambiente del museo, già dall’età dell’infanzia, è un presupposto essenziale per la fruizione dei servizi culturali in età adulta. Questo è il concetto alla base di Nati con la cultura, progetto presentato nel 2014 dall’ospedale ginecologico Sant’Anna di Torino, dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, in collaborazione con il Museo Civico d’Arte Moderna di Torino e, oggi, esteso a tutto il Piemonte. Una sorta di passaporto culturale, per consentire al neonato, fino al compimento del primo anno, e a due accompagnatori, di accedere gratuitamente alle strutture museali. «I primi mille giorni del neonato, che iniziano nel periodo perinatale, sono rilevantissimi per la produzione delle sinapsi ed è un patrimonio che il bambino si porterà dietro per tutta la vita», ha spiegato Catterina Seia, vicepresidente della Fondazione Medicina a misura di Donna.
Con gli anni, il progetto è cresciuto, entrando nel sistema Abbonamento Musei Torino Piemonte e Osservatorio Culturale del Piemonte e ha anche vinto la prima edizione di Open, il bando di Compagnia di San Paolo dedicato allo sviluppo dei pubblici, per il suo contributo nella creazione delle condizioni adatte a rendere i musei a misura di bambino, come luoghi della collettività e della cittadinanza. «Il senso è che questo progetto nasce all’interno di una piattaforma di ricerca-azione per condividere evidenze che nel nostro Paese sono ancora sconosciute, come la relazione tra cultura e salute. Sono sconosciute ancora al mondo medico come a quello culturale. La qualità dell’ambiente, del paesaggio, delle relazioni, dei contesti, incide sul nostro modo di valorizzare le risorse interiori e quindi sul nostro benessere», ha aggiunto Seia.
Dopo l’esordio con il Museo Civico d’Arte Moderna di Palazzo Madama e il successivo allargamento a 15 musei, adesso la lista si è allargata a 32 istituzioni, diffuse su tutto il territorio del Piemonte. Ma sono molte le realtà che guardano con interesse al progetto, intenzionate ad adottare il passaporto culturale, tra queste, città come Roma, Napoli e Lecce. Abbonamento Musei, infine, sta valutando l’idea di allargare il progetto alla Lombardia.