09 giugno 2000

Dal 10.VI.2000 al 10.IX.2000 Pietro Annigoni Firenze, Palazzo Strozzi

 
Una mostra dedicata ad un pittore geniale, nato in un secolo di grandi rivoluzioni e contestazioni, dotato di una capacità tecnica unica al mondo. Pietro Annigoni ha realizzato opere gigantesche così come medaglie e minuscole incisioni...

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Palazzo Strozzi ospita dal 10 giugno una grande mostra antologica di Pietro Annigoni con più di 200 opere tra dipinti, disegni, sculture e documentazione varia sull’attività del Maestro provenienti da collezioni pubbliche e private. Si potranno ammirare anche lavori mai esposti prima d’ora al pubblico come studi per affreschi e tele di grandi dimensioni. Insomma in mostra tutta la produzione artistica di proprietà degli eredi e quella appartenente a famose collezioni britanniche tra cui la tempera grassa “Il buon samaritano”(’56) della principessa Margareth d’ Inghilterra.
Pietro Annigoni rappresenta una figura assai nota al grande pubblico, ma al tempo stesso sconosciuta per molti aspetti della sua opera.
In mostra opere del periodo a lui più congeniale, quello appunto tra gli anni ’30-’58, accompagnate da lavori di altri artisti a lui vicini per concetto e tecnica, i cosiddetti “Pittori Moderni della Realtà”, rappresentativi di uno dei più interessanti movimenti dell’arte del ‘900.
Esposti i suoi ritratti, famosi in tutto il mondo. Per lui hanno posato i personaggi più in vista di questo secolo. La rivista “Time” gli ha dedicato ben sette copertine. I ritratti della Casa Reale sono tra i più noti. Uno degli ultimi eseguiti è quello di Rossella Segreto, sposata da Annigoni nel 1976.
La mostra vuole ripercorrere un itinerario artistico, che spazia dai risultati più alti della ritrattistica( Principessa Elena Corsini; Autoritratto…) fino a momenti insoliti più introspettivi e privati della sua produzione.
Tra le opere esposte: La Tempesta, anni ’40; Still life with ram’s horn, del 50; La bella italiana, del 51; Solitudine I, II, III, del ’63, ’68, ’73.
I suoi affreschi hanno rievocato in chiave moderna la grande tradizione rinascimentale, rivelando capacità a intuizioni che sono il patrimonio esclusivo degli uomini superiori.
Un giusto e doveroso omaggio ad un artista contestato e rimasto nel buio, di lui Bernard Berenson scrisse “ Annigoni rimarrà nella storia dell’arte come contestatore di un’epoca buia per la pittura”, e furono parole profetiche.
Ottimo l’allestimento curato in parte da Vittorio Sgarbi membro del comitato scientifico insieme a Raffaele De Grada, Tommaso Paloscia, Antonio Paolucci e Ferruccio Ulivi.
La mostra è corredata da un ricco catalogo edito da Pagliai Polistampa, con saggi e testi critici che ripercorrono in maniera completa il multiforme lavoro di Annigoni.



Dal 10 giugno al 10 settembre 2000, Firenze, Palazzo Strozzi, piazza Strozzi. Tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00( Chiusura biglietteria ore 21.00) £. 12.000 (intero), £.8.000 (ridotto). Info. 055/2645155 o e-mail: firenze.mostre@flasnet.it. Si audioguide e visite guidate su prenotazione Cooperativa Sigma tel. 0552340742.

Interventi alla conferenza stampa di presentazione
Elisabetta De GiorgiElisabetta De Giorgi assessore alla cultura del Comune di Firenze
Vittorio SgarbiVittorio Sgarbi
Raffaele De GradaRaffaele De Grada, curatore
Tommaso PalosciaTommaso Paloscia, ente Cassa di Risparmio di Firenze

[exibart]

3 Commenti

  1. A mio parere la ‘modernità’ di Pietro Annigoni non è stata ancora compresa, salvo che da una piccola parte di addetti ai lavori, e cioè da critici e da storici dell’arte, da amici ecc. Il ‘narrare il tempo’ insito nell’Opera, va visto dalla Sua analisi di Artista conscio delle ombre e delle luci d’una Società in cui inquietudini e sconcerti sono all’ordine del giorno. L’altissima spiritualità di Pietro Annigoni, si riflette negli autoritratti, negli ‘anacoreti’, nei paesaggi versiliesi con silenzi lunghi … La tecnica stessa, di grande spessore, è il tramite per un messaggio di grande intensità, forte e delicato al contempo. (L.Gierut)

  2. La indubbia buona abiità può a volte far smarrire il centro affascinante della poesia che si vuole infondere attraverso il segno.Ciò che scompagina e “blocca” l’osservatore è la estrema veridicità di tale segno;affascinante indubbiamente, ma sconcertante poeticamente,per i valori altamente tecnici posseduti dall’artista:una ricerca del segno e della sua traccia grafica che risulta non essere più tale dinnanzi ai sacri totem dei grandi pensatori del 900.

  3. Hello,

    I loved your site on Annigoni. Please maintain this site if possible, even after the exhibition. If not , then at least transcribe la conferenza stampa , and the speech of Vittorio Sgarbi etc.

    Mille grazie for your beautiful and interesting site.

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