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Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate
L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio Fontana partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e carte
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 13 aprile al 22 settembre 2019, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, si terrà la mostra
Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni
Granzotto e Leonardo Conti, promossa dall’Assessorato Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e
Beni culturali della Regione Autonoma Valle D’Aosta.
L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il
1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio
Fontana partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e
carte.
Nei celebri Concetti spaziali di Lucio Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla
fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di
coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di
approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi.
La ricerca del Maestro rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell’arte
contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra
i linguaggi artistici più importanti che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino a oggi.
In quest’ottica i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi e
Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi Parmiggiani e
Gino Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti,
Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini, Edmondo Bacci, Virgilio Guidi, Vinicio Vianello, Cesare
Peverelli, Dadamaino, Paolo Scheggi, Umberto Mariani, Turi Simeti, Remo Bianco, Paolo Radi,
Felice Canonico, Ivano Fabbri, Jorrit Tornquist, Emanuela Fiorelli, Claudio Rotta Loria, Domenico
D’Oora, Marcello De Angelis, Fernando Picenni, Giovanni Lombardini, Saverio Rampin, Ennio Finzi e
Riccardo Licata) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le
significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di
Fontana.
Tema centrale della mostra è quindi l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo
da Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca. La "sua lunga ombra" può così
divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte e indicare una linea
di studi aperta sul futuro.
Sintetizza in catalogo Daria Jorioz, storica dell’arte e dirigente regionale della Struttura Attività
espositive: “Dalla libera spazialità barocca al dinamismo futurista di Boccioni e Sant’Elia, Fontana
tutto abbraccia e tutto supera, rivendicando l’immortalità intellettuale del gesto artistico, che
consente il superamento della caducità dell’opera d’arte, destinata a scomparire per la sua
intrinseca natura fisica. Innovatore e visionario, egli partecipa con slancio al dibattito, peraltro
molto sentito in quegli anni, sul ruolo dell’arte nel mondo contemporaneo, articolando una
riflessione tanto brillante quanto caleidoscopica che, coinvolgendo l’architettura, ne sottolinea la
dimensione aperta e mutevole, che prevede la percezione sensoriale dello spettatore”.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni
Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon e Mattia Pivato, edito
da De Bastiani Editore, posto in vendita in mostra al prezzo di 30 euro.
Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni
Granzotto e Leonardo Conti, promossa dall’Assessorato Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e
Beni culturali della Regione Autonoma Valle D’Aosta.
L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il
1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio
Fontana partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e
carte.
Nei celebri Concetti spaziali di Lucio Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla
fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di
coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di
approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi.
La ricerca del Maestro rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell’arte
contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra
i linguaggi artistici più importanti che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino a oggi.
In quest’ottica i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi e
Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi Parmiggiani e
Gino Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti,
Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini, Edmondo Bacci, Virgilio Guidi, Vinicio Vianello, Cesare
Peverelli, Dadamaino, Paolo Scheggi, Umberto Mariani, Turi Simeti, Remo Bianco, Paolo Radi,
Felice Canonico, Ivano Fabbri, Jorrit Tornquist, Emanuela Fiorelli, Claudio Rotta Loria, Domenico
D’Oora, Marcello De Angelis, Fernando Picenni, Giovanni Lombardini, Saverio Rampin, Ennio Finzi e
Riccardo Licata) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le
significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di
Fontana.
Tema centrale della mostra è quindi l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo
da Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca. La "sua lunga ombra" può così
divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte e indicare una linea
di studi aperta sul futuro.
Sintetizza in catalogo Daria Jorioz, storica dell’arte e dirigente regionale della Struttura Attività
espositive: “Dalla libera spazialità barocca al dinamismo futurista di Boccioni e Sant’Elia, Fontana
tutto abbraccia e tutto supera, rivendicando l’immortalità intellettuale del gesto artistico, che
consente il superamento della caducità dell’opera d’arte, destinata a scomparire per la sua
intrinseca natura fisica. Innovatore e visionario, egli partecipa con slancio al dibattito, peraltro
molto sentito in quegli anni, sul ruolo dell’arte nel mondo contemporaneo, articolando una
riflessione tanto brillante quanto caleidoscopica che, coinvolgendo l’architettura, ne sottolinea la
dimensione aperta e mutevole, che prevede la percezione sensoriale dello spettatore”.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni
Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon e Mattia Pivato, edito
da De Bastiani Editore, posto in vendita in mostra al prezzo di 30 euro.
12
aprile 2019
Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate
Dal 12 aprile al 22 settembre 2019
arte contemporanea
Location
MAR – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Biglietti
Intero 6 euro, ridotto 4 euro.
Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.
Abbonamento con la mostra Steve McCurry. Animals al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 3 maggio al 6 ottobre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto
Orario di apertura
9 - 19 tutti i giorni
Vernissage
12 Aprile 2019, ore 18
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS
Autore
Curatore