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Sean Scully – Long Light
In mostra 60 opere dai primi anni Settanta a oggi ripercorrendo per la gran parte la produzione dell’artista statunitense di origine irlandese, offrendo una profonda e robusta visione della sua ricerca e riconfermandolo tra i protagonisti della scena pittorica contemporanea. Le opere in mostra, carte, fotografie, installazioni e dipinti dalla superficie vibrante, creano una corrente che pulsa attraverso le stanze della villa generando una sensazione di ipnotica seduzione.
Comunicato stampa
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Si aggiunge un nuovo tassello al complesso percorso di valorizzazione della multiforme collezione permanente
di Villa e Collezione Panza, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Varese, e della figura del conte
Giuseppe Panza di Biumo con la mostra “Long Light” dedicata al maestro americano Sean Scully.
L’esposizione, a cura di Anna Bernardini, Direttore di Villa e Collezione Panza, aprirà al pubblico da
venerdì 19 aprile 2019 a lunedì 6 gennaio 2010.
In mostra sono convocate 60 opere dai primi anni Settanta a oggi ripercorrendo per la gran parte la
produzione dell’artista statunitense di origine irlandese, offrendo una profonda e robusta visione della sua ricerca
e riconfermandolo tra i protagonisti della scena pittorica contemporanea.
La sua poetica, espressiva e minimalista allo stesso tempo, e la sua ricerca sul colore, il gesto, gli equilibri, le
geometrie e la luce si sposano perfettamente con la sensibilità etica ed estetica di Giuseppe Panza creando
un’affinità elettiva che si riflette nel progetto di allestimento della mostra dove le opere di Scully dialogano con
quelle di artisti quali David Simpson, Phil Simps, Max Cole, John McCracken, ribadendo ancora una volta la
volontà della Fondazione di proporre mostre intrinsecamente legate al luogo che le ospita.
Il percorso di visita si snoda tra le sale della villa al primo piano fino alla grande Scuderia del piano terra
dove le opere ripercorrono circolarmente e quasi per intero la produzione dell’artista in un serrato incontro-
scontro tra astratto e figurativo, a partire dai primi lavori su carta fino ai più recenti (la serie Eleuthera), dove
le forme di matissiana memoria riaffiorano sulla tela. L’itinerario di visita si conclude poi nel parco con un
inedito site specific che entrerà a far parte della collezione permanente: giocando con preziosissimi Landline
di vetri, appositamente realizzati per l’occasione, Scully trasforma la serra del giardino, di epoca Portaluppi,
in un raffinato e riflettente ambiente di luce e colore.
Le opere in mostra, carte, fotografie, installazioni e dipinti dalla superficie vibrante, creano una corrente che
pulsa attraverso le stanze della villa generando una sensazione di ipnotica seduzione. Dai primi acrilici su tela
degli anni ’70 - come Backcloth o East Coast Light 2 - che Scully definisce “supergriglie”, intricate trame di
linee spesso riccamente colorate che creano illusioni spaziali, seguono i neri monocromi - come Upright
Horizontals Red Black - dove per l’artista il nero non è un vuoto o un’ombra, ma un colore e dove l’equilibrio
tra sensualità e austerità è alterato in favore della prima, fino ai Doric composizioni architettoniche distribuite
per piani verticali e orizzontali rese evanescenti da un ardito tonalismo che attraverso la sovrapposizione di
piani cromatici, trasmettono l’intensità materica del colore. Si giunge poi alla serie dei Passenger che,
descrivendo dipinti nel dipinto e paesaggi dentro a paesaggi come finestre aperte sul mondo esterno,
riconducono l’osservatore al dispositivo dell’opera come “finestra” che collega l’interiorità e l’esteriorità che
tanto attrasse Panza durante le sua ricerca collezionistica.
Ancora una imponente serie di Landline, espressive e ardite partiture di colori in linee orizzontali, attivano un
movimento poetico che va al di là dell’astrazione e dove i contorni dei paesaggi si distendono e sfumano per
rivelare la dimensione emozionale, fisica e personale di esperienze, traumi e memoria. Ispirate agli anni di Scully
in Irlanda le opere rimandano principalmente ai quei momenti in cui l’artista si soffermava a guardare il mare,
ispirazione intensificata durante il suo soggiorno veneziano dove l’acqua scorre attraverso i canali lasciando
segni indelebili nella pietra delle architetture. A Villa Panza approda infine un trittico della serie di Eleuthera
che descrive suo figlio Oisin sulla spiaggia alle Bahamas dove la figura umana viene raccontata nel cuore di una
sintassi precedentemente astratta. Volgendo poi lo sguardo dai quadri alle fotografie si scoprono lavori
complessi che restano al margine di una ricerca pittorica e che tuttavia ne alimentano le suggestioni.
Una produzione artistica che certamente non può esaurirsi nell’unicità di un’immagine o di un racconto, ma che
si completa nella relazione dei suoi contrasti, nella dinamicità delle sue parti vacillando costantemente tra
astrazione e rappresentazione in un conturbante equilibrio di disarmonie che conduce l’osservatore in un
viaggio intellettuale ed emozionale profondo.
Il progetto espositivo di Villa Panza è reso possibile grazie al prezioso sostegno di JTI (Japan Tobacco
International), partner istituzionale del Bene, che dal 2012 affianca la Fondazione nella realizzazione di grandi
mostre volte a valorizzare e promuovere il patrimonio culturale di Villa e Collezione Panza.
Villa e Collezione Panza è Museo riconosciuto da Regione Lombardia.
di Villa e Collezione Panza, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Varese, e della figura del conte
Giuseppe Panza di Biumo con la mostra “Long Light” dedicata al maestro americano Sean Scully.
L’esposizione, a cura di Anna Bernardini, Direttore di Villa e Collezione Panza, aprirà al pubblico da
venerdì 19 aprile 2019 a lunedì 6 gennaio 2010.
In mostra sono convocate 60 opere dai primi anni Settanta a oggi ripercorrendo per la gran parte la
produzione dell’artista statunitense di origine irlandese, offrendo una profonda e robusta visione della sua ricerca
e riconfermandolo tra i protagonisti della scena pittorica contemporanea.
La sua poetica, espressiva e minimalista allo stesso tempo, e la sua ricerca sul colore, il gesto, gli equilibri, le
geometrie e la luce si sposano perfettamente con la sensibilità etica ed estetica di Giuseppe Panza creando
un’affinità elettiva che si riflette nel progetto di allestimento della mostra dove le opere di Scully dialogano con
quelle di artisti quali David Simpson, Phil Simps, Max Cole, John McCracken, ribadendo ancora una volta la
volontà della Fondazione di proporre mostre intrinsecamente legate al luogo che le ospita.
Il percorso di visita si snoda tra le sale della villa al primo piano fino alla grande Scuderia del piano terra
dove le opere ripercorrono circolarmente e quasi per intero la produzione dell’artista in un serrato incontro-
scontro tra astratto e figurativo, a partire dai primi lavori su carta fino ai più recenti (la serie Eleuthera), dove
le forme di matissiana memoria riaffiorano sulla tela. L’itinerario di visita si conclude poi nel parco con un
inedito site specific che entrerà a far parte della collezione permanente: giocando con preziosissimi Landline
di vetri, appositamente realizzati per l’occasione, Scully trasforma la serra del giardino, di epoca Portaluppi,
in un raffinato e riflettente ambiente di luce e colore.
Le opere in mostra, carte, fotografie, installazioni e dipinti dalla superficie vibrante, creano una corrente che
pulsa attraverso le stanze della villa generando una sensazione di ipnotica seduzione. Dai primi acrilici su tela
degli anni ’70 - come Backcloth o East Coast Light 2 - che Scully definisce “supergriglie”, intricate trame di
linee spesso riccamente colorate che creano illusioni spaziali, seguono i neri monocromi - come Upright
Horizontals Red Black - dove per l’artista il nero non è un vuoto o un’ombra, ma un colore e dove l’equilibrio
tra sensualità e austerità è alterato in favore della prima, fino ai Doric composizioni architettoniche distribuite
per piani verticali e orizzontali rese evanescenti da un ardito tonalismo che attraverso la sovrapposizione di
piani cromatici, trasmettono l’intensità materica del colore. Si giunge poi alla serie dei Passenger che,
descrivendo dipinti nel dipinto e paesaggi dentro a paesaggi come finestre aperte sul mondo esterno,
riconducono l’osservatore al dispositivo dell’opera come “finestra” che collega l’interiorità e l’esteriorità che
tanto attrasse Panza durante le sua ricerca collezionistica.
Ancora una imponente serie di Landline, espressive e ardite partiture di colori in linee orizzontali, attivano un
movimento poetico che va al di là dell’astrazione e dove i contorni dei paesaggi si distendono e sfumano per
rivelare la dimensione emozionale, fisica e personale di esperienze, traumi e memoria. Ispirate agli anni di Scully
in Irlanda le opere rimandano principalmente ai quei momenti in cui l’artista si soffermava a guardare il mare,
ispirazione intensificata durante il suo soggiorno veneziano dove l’acqua scorre attraverso i canali lasciando
segni indelebili nella pietra delle architetture. A Villa Panza approda infine un trittico della serie di Eleuthera
che descrive suo figlio Oisin sulla spiaggia alle Bahamas dove la figura umana viene raccontata nel cuore di una
sintassi precedentemente astratta. Volgendo poi lo sguardo dai quadri alle fotografie si scoprono lavori
complessi che restano al margine di una ricerca pittorica e che tuttavia ne alimentano le suggestioni.
Una produzione artistica che certamente non può esaurirsi nell’unicità di un’immagine o di un racconto, ma che
si completa nella relazione dei suoi contrasti, nella dinamicità delle sue parti vacillando costantemente tra
astrazione e rappresentazione in un conturbante equilibrio di disarmonie che conduce l’osservatore in un
viaggio intellettuale ed emozionale profondo.
Il progetto espositivo di Villa Panza è reso possibile grazie al prezioso sostegno di JTI (Japan Tobacco
International), partner istituzionale del Bene, che dal 2012 affianca la Fondazione nella realizzazione di grandi
mostre volte a valorizzare e promuovere il patrimonio culturale di Villa e Collezione Panza.
Villa e Collezione Panza è Museo riconosciuto da Regione Lombardia.
18
aprile 2019
Sean Scully – Long Light
Dal 18 aprile 2019 al 06 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
VILLA PANZA
Varese, Piazza Litta, 1, (Varese)
Varese, Piazza Litta, 1, (Varese)
Biglietti
Iscritti FAI: € 6,00
Intero: € 15,00
Studente (19 - 25 anni): € 10,00
Ridotto (bambini 6 - 18 anni): € 7,00
Speciale famiglia (2 adulti + 2 bambini): € 32,00
Gratuito fino ai 5 anni
Orario di apertura
Tutti i giorni (esclusi lunedì non festivi) dalle ore 10 alle 18 (chiusura biglietteria alle 17.15).
Vernissage
18 Aprile 2019, su invito
Autore
Curatore