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Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, la mostra propone una lettura inedita e sorprendente della sua produzione, accostando l’indagine fotografica a quella scultorea e filmica
Comunicato stampa
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In occasione della 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia curata da
Ralph Rugoff la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare presenta “Pino Pascali -
Dall’Immagine alla Forma”, una mostra che, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista – tra
i massimi protagonisti della Pop Art e dell’Arte Povera italiana – propone una lettura inedita e
sorprendente della sua produzione, accostando l’indagine fotografica a quella scultorea e
filmica. La mostra, a cura di Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara, con la direzione
artistica di Rosalba Branà, è inserita nel programma degli Eventi Collaterali della Biennale
Arte 2019 e inaugurerà il 9 maggio alle ore 18 (fino al 24 novembre 2019) presso Palazzo
Cavanis, Fondamenta delle Zattere.
In seguito alla recente scoperta di un prezioso corpus fotografico di oltre 160 scatti –
realizzati e stampati tra il 1964 e 1965 – e grazie all’acquisizione da parte della Fondazione
Pino Pascali del Fondo fotografico e del Fondo del Video Pubblicitario, la mostra rivela, con
uno sguardo totalmente inedito, la centralità della progettazione e dello studio formale da
parte dell’artista, soprattutto attraverso l’assiduo ricorso al disegno e agli appunti fotografici.
Per Pino Pascali (1935-1968) la fotografia non è solo un medium documentativo ma
interpretazione e analisi, è soprattutto il desiderio di dare corpo a un racconto individuale che
si riverserà senza conflitti nella sua ricerca linguistica.
Negli anni Sessanta la fotografia si incrocia visibilmente con il linguaggio dell’arte così da
diventare un forte riferimento di tipo progettuale e teorico. La figura dell’artista che usa la
fotografia non solo come documentazione del proprio lavoro ma come traccia progettuale al
pari del disegno, diviene molto ricorrente.
Attraverso un serrato confronto tra gli appunti grafici sul taccuino personale dell’artista, le
fotografie del 1965 e alcune delle più rilevanti opere scultoree e ambientali quali Attrezzi
Agricoli (1968), Contropelo (1968), La ricostruzione della Balena (1966), 9 mq di
Pozzanghere (1967) e Botole ovvero Lavori in corso (1968), opera quest'ultima che torna in
esposizione dopo oltre dieci anni e restaurata con il contributo della Fondazione Pino Pascali, la
mostra definisce un percorso attraverso le fasi di intuizione e concepimento dell’opera,
articolandosi in alcune sezioni tematiche fondamentali attorno ai temi: “Cose d’acqua”; “Il
porto, le barche, il mare”; “Geometrie e moduli”; “Finte sculture”;“Ritorno alla terra”; “Giochi
d'infanzia”; “Il teatro e la maschera”. A questo si aggiunge una rilettura del “metodo
pascaliano” che intreccia il lavoro artistico con quello pubblicitario e scenografico svolto per la
RAI.
Nel corso della mostra che durerà fino al 24 novembre 2019, la Fondazione Pino Pascali
organizzerà un programma di eventi e manifestazioni in collaborazione con istituzioni culturali
con cui il Museo Pino Pascali condivide percorsi e intenti: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
di Roma, la Fondazione Teatro Petruzzelli, l’Apulia Film Commission, il Consorzio Teatro
Pubblico Pugliese, Puglia Promozione, Fondazione Carnevale di Putignano, il Polo Biblio
Museale di Brindisi e Lecce, l’Associazione Presìdi del Libro, la Fondazione Paolo Grassi -
Festival della Valle d’Itria, la Fondazione Di Vagno, le Accademia di Belle Arti di Puglia.
La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare si costituisce nel 2010 ed è un ente
compartecipato da Regione Puglia e Comune di Polignano a Mare. La collezione del Museo
vanta opere di Jake & Dinos Chapman, Nathalie Djurberg, Matt Collishaw, AES+F,
Hans Op de Beeck, Fabrizio Plessi, Jan Fabre, tra gli altri. Nel 2018, in occasione del
progetto Pascali2018 che celebra l’artista nei 50 anni dalla sua scomparsa, è stata acquisita
al patrimonio della Fondazione l’opera di Pino Pascali Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo
(1968).
Nel 2011 la Fondazione ha presentato a Venezia la mostra Evento Collaterale della Biennale
Arte Pino Pascali, ritorno a Venezia.
Il CDA della Fondazione è composto da Giuseppe Teofilo, Presidente, Maria Melpignano,
Christine Farese Sperken, il Comitato Scientifico da Pietro Marino (Presidente), Valérie Da
Costa, Carlo Berardi, Marco Giusti.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con i testi dei curatori Antonio Frugis e Roberto
Lacarbonara e di Rosalba Branà, Valérie Da Costa, Francesco Stocchi e Marco Tonelli.
Ralph Rugoff la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare presenta “Pino Pascali -
Dall’Immagine alla Forma”, una mostra che, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista – tra
i massimi protagonisti della Pop Art e dell’Arte Povera italiana – propone una lettura inedita e
sorprendente della sua produzione, accostando l’indagine fotografica a quella scultorea e
filmica. La mostra, a cura di Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara, con la direzione
artistica di Rosalba Branà, è inserita nel programma degli Eventi Collaterali della Biennale
Arte 2019 e inaugurerà il 9 maggio alle ore 18 (fino al 24 novembre 2019) presso Palazzo
Cavanis, Fondamenta delle Zattere.
In seguito alla recente scoperta di un prezioso corpus fotografico di oltre 160 scatti –
realizzati e stampati tra il 1964 e 1965 – e grazie all’acquisizione da parte della Fondazione
Pino Pascali del Fondo fotografico e del Fondo del Video Pubblicitario, la mostra rivela, con
uno sguardo totalmente inedito, la centralità della progettazione e dello studio formale da
parte dell’artista, soprattutto attraverso l’assiduo ricorso al disegno e agli appunti fotografici.
Per Pino Pascali (1935-1968) la fotografia non è solo un medium documentativo ma
interpretazione e analisi, è soprattutto il desiderio di dare corpo a un racconto individuale che
si riverserà senza conflitti nella sua ricerca linguistica.
Negli anni Sessanta la fotografia si incrocia visibilmente con il linguaggio dell’arte così da
diventare un forte riferimento di tipo progettuale e teorico. La figura dell’artista che usa la
fotografia non solo come documentazione del proprio lavoro ma come traccia progettuale al
pari del disegno, diviene molto ricorrente.
Attraverso un serrato confronto tra gli appunti grafici sul taccuino personale dell’artista, le
fotografie del 1965 e alcune delle più rilevanti opere scultoree e ambientali quali Attrezzi
Agricoli (1968), Contropelo (1968), La ricostruzione della Balena (1966), 9 mq di
Pozzanghere (1967) e Botole ovvero Lavori in corso (1968), opera quest'ultima che torna in
esposizione dopo oltre dieci anni e restaurata con il contributo della Fondazione Pino Pascali, la
mostra definisce un percorso attraverso le fasi di intuizione e concepimento dell’opera,
articolandosi in alcune sezioni tematiche fondamentali attorno ai temi: “Cose d’acqua”; “Il
porto, le barche, il mare”; “Geometrie e moduli”; “Finte sculture”;“Ritorno alla terra”; “Giochi
d'infanzia”; “Il teatro e la maschera”. A questo si aggiunge una rilettura del “metodo
pascaliano” che intreccia il lavoro artistico con quello pubblicitario e scenografico svolto per la
RAI.
Nel corso della mostra che durerà fino al 24 novembre 2019, la Fondazione Pino Pascali
organizzerà un programma di eventi e manifestazioni in collaborazione con istituzioni culturali
con cui il Museo Pino Pascali condivide percorsi e intenti: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
di Roma, la Fondazione Teatro Petruzzelli, l’Apulia Film Commission, il Consorzio Teatro
Pubblico Pugliese, Puglia Promozione, Fondazione Carnevale di Putignano, il Polo Biblio
Museale di Brindisi e Lecce, l’Associazione Presìdi del Libro, la Fondazione Paolo Grassi -
Festival della Valle d’Itria, la Fondazione Di Vagno, le Accademia di Belle Arti di Puglia.
La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare si costituisce nel 2010 ed è un ente
compartecipato da Regione Puglia e Comune di Polignano a Mare. La collezione del Museo
vanta opere di Jake & Dinos Chapman, Nathalie Djurberg, Matt Collishaw, AES+F,
Hans Op de Beeck, Fabrizio Plessi, Jan Fabre, tra gli altri. Nel 2018, in occasione del
progetto Pascali2018 che celebra l’artista nei 50 anni dalla sua scomparsa, è stata acquisita
al patrimonio della Fondazione l’opera di Pino Pascali Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo
(1968).
Nel 2011 la Fondazione ha presentato a Venezia la mostra Evento Collaterale della Biennale
Arte Pino Pascali, ritorno a Venezia.
Il CDA della Fondazione è composto da Giuseppe Teofilo, Presidente, Maria Melpignano,
Christine Farese Sperken, il Comitato Scientifico da Pietro Marino (Presidente), Valérie Da
Costa, Carlo Berardi, Marco Giusti.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con i testi dei curatori Antonio Frugis e Roberto
Lacarbonara e di Rosalba Branà, Valérie Da Costa, Francesco Stocchi e Marco Tonelli.
09
maggio 2019
Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
Dal 09 maggio al 24 novembre 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO CAVANIS
Venezia, Dorsoduro, 920, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 920, (Venezia)
Orario di apertura
Tutti i giorni, dalle 11 alle 18. Chiuso il lunedì.
Vernissage
9 Maggio 2019, ore 18
Autore
Curatore