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Di natura. Perturbazioni
Nella settimana dal 26 al 30 ottobre 2018 una ondata eccezionale di maltempo ha investito il Triveneto e l’intera Italia. La mostra trae la sua origine dal lavoro iniziato quasi a ridosso di quell’evento da parte di un gruppo di fotografi che hanno deciso di investigare i paesaggi tra Veneto e Friuli determinatesi dopo quel grande crash di natura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella settimana dal 26 al 30 ottobre 2018 una ondata eccezionale di maltempo ha investito il Triveneto e l’intera Italia.
La forza del vento, con la velocità e potenza di un uragano, ha distrutto vastissime estensioni boschive, divelto in ogni dove alberi giovani e centenari ; la “bomba” d’acqua ha simultaneamente dilavato i territori montani e di pianura, fatto rapidamente defluire macerie vegetali e fanghi nei grandi e piccoli corsi d’acqua.
La piena eccezionale ha disseminato questi resti nei greti e li ha traportati sino al mare dove ha trovato, a impedire la loro dispersione nella sua immensa distesa, venti e onde altissime che hanno fatto muro e li hanno spinti a riva; sul litorale si sono accumulati cumuli vegetali, immondizie di ogni genere .
Il disastro è stato documentato da foto, video, trasmissioni nel suo farsi.
Sul day after dal giorno del disastro sino ad oggi e sull’annuncio di futuro (oscuro) che quella perturbazione eccezionale racchiude in sé, investiga la mostra che si presenta in occasione del Festival della Bonifica
Che natura si è rivelata? Che natura si prepara? Su quali consapevolezze ricostruire?
La mostra trae la sua origine dal lavoro iniziato quasi a ridosso di quell’evento da parte di un gruppo di fotografi che hanno deciso di investigare i paesaggi tra Veneto e Friuli determinatesi dopo quel grande crash di natura.
Quella che si presenta è la prima sintesi di questo viaggio condotto lungo le vie dei fiumi dalle loro sorgenti alle distese marine.
Stefano Ciol fornisce un volto alle divinità pagane che hanno corpo nei torrenti e fiumi friulani:. Cordevole, Degano, Cellina, Tagliamento.
Scorrono i Fiumi antichi nel buio e nel chiaro verso il mare tra i nuovi disastri del bosco caduto; dentro il loro regno, tra argini e rocce, nei loro piccoli laghi, disegnano imperterriti sabbie, sponde, sassaie appena turbati dai disastri visibili sulle loro rive, da fanghi e detriti scaricati nelle loro acque.
Sanno come purificarsi.
Contengono pesci di acque sorgive: temoli, barbi, trote fario e salmerini. Non li vedi, ma li intuisci.
Il volto dei fiumi è il colore della loro acqua per ognuno di loro diversa e; quelle tinte, che in ognuno mutano dal verde al più puro blu, testimoniano la loro personalità. Le variazioni di toni che ognuna di loro ci mostra nel ciclo del giorno sono il canto variato delle divinità acquoree che permanentemente nutrono la terra e vanno al mare.
La mostra pensa ad un nuovo rapporto da instaurare con la natura che viene; lo fa nel cono d’ombra dei cambiamenti climatici, i cui effetti sono usciti dalle previsioni libresche, e hanno cominciato a mordere la realtà che viviamo.
Perturbazioni a venire: occorre prenderne le misure.
Durata Mostra
12 maggio>2 giugno 2019
Orari del Festival
16 maggio > 19 maggio 9:00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
Orari dal 21 maggio - 2 giugno
Da martedì a sabato: 15.30-18.30
Domenica: : 10.00-13.00
La forza del vento, con la velocità e potenza di un uragano, ha distrutto vastissime estensioni boschive, divelto in ogni dove alberi giovani e centenari ; la “bomba” d’acqua ha simultaneamente dilavato i territori montani e di pianura, fatto rapidamente defluire macerie vegetali e fanghi nei grandi e piccoli corsi d’acqua.
La piena eccezionale ha disseminato questi resti nei greti e li ha traportati sino al mare dove ha trovato, a impedire la loro dispersione nella sua immensa distesa, venti e onde altissime che hanno fatto muro e li hanno spinti a riva; sul litorale si sono accumulati cumuli vegetali, immondizie di ogni genere .
Il disastro è stato documentato da foto, video, trasmissioni nel suo farsi.
Sul day after dal giorno del disastro sino ad oggi e sull’annuncio di futuro (oscuro) che quella perturbazione eccezionale racchiude in sé, investiga la mostra che si presenta in occasione del Festival della Bonifica
Che natura si è rivelata? Che natura si prepara? Su quali consapevolezze ricostruire?
La mostra trae la sua origine dal lavoro iniziato quasi a ridosso di quell’evento da parte di un gruppo di fotografi che hanno deciso di investigare i paesaggi tra Veneto e Friuli determinatesi dopo quel grande crash di natura.
Quella che si presenta è la prima sintesi di questo viaggio condotto lungo le vie dei fiumi dalle loro sorgenti alle distese marine.
Stefano Ciol fornisce un volto alle divinità pagane che hanno corpo nei torrenti e fiumi friulani:. Cordevole, Degano, Cellina, Tagliamento.
Scorrono i Fiumi antichi nel buio e nel chiaro verso il mare tra i nuovi disastri del bosco caduto; dentro il loro regno, tra argini e rocce, nei loro piccoli laghi, disegnano imperterriti sabbie, sponde, sassaie appena turbati dai disastri visibili sulle loro rive, da fanghi e detriti scaricati nelle loro acque.
Sanno come purificarsi.
Contengono pesci di acque sorgive: temoli, barbi, trote fario e salmerini. Non li vedi, ma li intuisci.
Il volto dei fiumi è il colore della loro acqua per ognuno di loro diversa e; quelle tinte, che in ognuno mutano dal verde al più puro blu, testimoniano la loro personalità. Le variazioni di toni che ognuna di loro ci mostra nel ciclo del giorno sono il canto variato delle divinità acquoree che permanentemente nutrono la terra e vanno al mare.
La mostra pensa ad un nuovo rapporto da instaurare con la natura che viene; lo fa nel cono d’ombra dei cambiamenti climatici, i cui effetti sono usciti dalle previsioni libresche, e hanno cominciato a mordere la realtà che viviamo.
Perturbazioni a venire: occorre prenderne le misure.
Durata Mostra
12 maggio>2 giugno 2019
Orari del Festival
16 maggio > 19 maggio 9:00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
Orari dal 21 maggio - 2 giugno
Da martedì a sabato: 15.30-18.30
Domenica: : 10.00-13.00
12
maggio 2019
Di natura. Perturbazioni
Dal 12 maggio al 02 giugno 2019
fotografia
Location
MUSEI CIVICI SANDONATESI – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
San Donà Di Piave, Piazza Indipendenza, 1, (Venezia)
San Donà Di Piave, Piazza Indipendenza, 1, (Venezia)
Orario di apertura
Orari del Festival
16 maggio > 19 maggio 9:00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
Orari dal 21 maggio - 2 giugno
Da martedì a sabato: 15.30-18.30
Domenica: : 10.00-13.00
Vernissage
12 Maggio 2019, h 11
Autore
Curatore