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Luigi Ballarin – L’Islam e la Preghiera
Alla preghiera, pratica nella quale tutti, con forme, modalità e tempi diversi, siamo impegnati, Luigi Ballarin dedica questa sua mostra.
Comunicato stampa
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Gettare ponti tra mondi lontani è ciò che fa l’arte in un incontro felice di pensiero ed emozione. Noi ci rinnoviamo ogni volta che siamo di fronte ad opere che sollecitano il nostro interesse ed attivano in noi quel sentire con il cuore e con la mente che ci fa essere “individui”. L’opera diviene il luogo magico nel quale dialogano realtà “diverse” che non si sarebbero altrimenti incontrate. Un luogo che ci fa apprezzare ciò che iniziamo a conoscere, che stimola la riflessione e ci consente di scoprire quanto le realtà che definivamo “lontane” siano assi vicine a noi.
Gli scenari reali e immaginari dell’arte sono un contributo prezioso all’incontro ed alla crescita di un patrimonio condiviso.
In un percorso di conoscenza che combatte l’ignoranza, l’odio e l’indifferenza rientra la ricerca di Luigi Ballarin, artista veneziano che da decenni si impegna nello studio della cultura islamica per riscoprire il senso di un quotidiano nel quale l’umanità vaga oggi senza punti di riferimento. La sua è una ricerca di universalità che, attraverso l’immersione in un mondo a lui sconosciuto, ha visto crescere nell’artista la coscienza della complessità che governa l’universo.
Senza pregiudizi Ballarin si accosta con grande umiltà ad un sentire da cui è irresistibilmente attratto. Si appropria di elementi compositivi del mondo islamico con i quali dà vita ad opere che, come mandala, gli permettono un avvicinamento lento e meditativo, alla ricercata sintonia. In esse, soltanto in apparenza “decorative”, riconosciamo momenti essenziali della ricerca che vede l’artista calarsi ripetutamente in universi dove, prese le distanze dalle vicende terrene, inizia a navigare incantato da un’atmosfera universale di preghiera, spiritualità e mistero.
La preghiera, manifestazione alta del sentire dell’uomo in cerca di contatto con il trascendente, ha sempre conosciuto nell’espressione artistica modalità, individuali e collettive, di avvicinamento al sacro. Nei millenni l’immagine, la parola, il canto e la danza, hanno concorso a dare vita a cerimonie e rituali divenuti basilari in ciascuna religione e cultura connessa. Tempi e luoghi hanno poi determinato quelle diversità che sono la più grande ricchezza del mondo.
Alla preghiera, pratica nella quale tutti, con forme, modalità e tempi diversi, siamo impegnati, Luigi Ballarin dedica questa sua mostra. Le moschee, i minareti, i Dervisci, i tappeti della preghiera e le babbucce sono, unitamente al calore delle grandi adunate, l’oggetto delle rappresentazioni esposte. Forme, colori, suoni, odori e movimento sembrano emergere da opere pittoriche che, grazie all’atmosfera avvolgente che creano, ci rendono partecipi di un pensiero che si eleva e trova nel trascendente il punto di contatto universale.
Gli scenari reali e immaginari dell’arte sono un contributo prezioso all’incontro ed alla crescita di un patrimonio condiviso.
In un percorso di conoscenza che combatte l’ignoranza, l’odio e l’indifferenza rientra la ricerca di Luigi Ballarin, artista veneziano che da decenni si impegna nello studio della cultura islamica per riscoprire il senso di un quotidiano nel quale l’umanità vaga oggi senza punti di riferimento. La sua è una ricerca di universalità che, attraverso l’immersione in un mondo a lui sconosciuto, ha visto crescere nell’artista la coscienza della complessità che governa l’universo.
Senza pregiudizi Ballarin si accosta con grande umiltà ad un sentire da cui è irresistibilmente attratto. Si appropria di elementi compositivi del mondo islamico con i quali dà vita ad opere che, come mandala, gli permettono un avvicinamento lento e meditativo, alla ricercata sintonia. In esse, soltanto in apparenza “decorative”, riconosciamo momenti essenziali della ricerca che vede l’artista calarsi ripetutamente in universi dove, prese le distanze dalle vicende terrene, inizia a navigare incantato da un’atmosfera universale di preghiera, spiritualità e mistero.
La preghiera, manifestazione alta del sentire dell’uomo in cerca di contatto con il trascendente, ha sempre conosciuto nell’espressione artistica modalità, individuali e collettive, di avvicinamento al sacro. Nei millenni l’immagine, la parola, il canto e la danza, hanno concorso a dare vita a cerimonie e rituali divenuti basilari in ciascuna religione e cultura connessa. Tempi e luoghi hanno poi determinato quelle diversità che sono la più grande ricchezza del mondo.
Alla preghiera, pratica nella quale tutti, con forme, modalità e tempi diversi, siamo impegnati, Luigi Ballarin dedica questa sua mostra. Le moschee, i minareti, i Dervisci, i tappeti della preghiera e le babbucce sono, unitamente al calore delle grandi adunate, l’oggetto delle rappresentazioni esposte. Forme, colori, suoni, odori e movimento sembrano emergere da opere pittoriche che, grazie all’atmosfera avvolgente che creano, ci rendono partecipi di un pensiero che si eleva e trova nel trascendente il punto di contatto universale.
09
maggio 2019
Luigi Ballarin – L’Islam e la Preghiera
Dal 09 al 26 maggio 2019
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE TURCO YUNUS EMRE
Roma, Via Lancellotti, 18, (Roma)
Roma, Via Lancellotti, 18, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 14.00 / 18.00
Vernissage
9 Maggio 2019, h 19.00
Autore
Curatore