10 aprile 2015

Le città fragili

 
Entrare in un tribunale armati. Possibile, evidentemente. Ma oltre alla cronaca nera si profilano altri spettri su Milano. A partire dalla paura di essere in balìa degli eventi

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La storia di Claudio Girardello, che ha trasformato una mattina qualunque al Palazzo di Giustizia di Milano in un film poliziesco, l’abbiamo imparata tutti con dovizia di particolari nella cronaca nera. 
Passi il fatto che si può ingannare la sorveglianza con un falso tesserino da avvocato, viene difficile credere – qualsiasi spiegazione si dia – che si possa entrare in tribunale con una pistola completamente inosservati. 
E così Milano, come le grandi città in generale, si scopre fragile ed esposta a “rappresaglie umane”, figuriamoci nell’idea comune a quello che può essere un attentato. La strage del tribunale ha colto la città decisamente di sorpresa, specialmente perché Milano, che dir se ne voglia, è uno dei capoluoghi d’Italia più sicuri ed è parecchio difficile sentire esplodere colpi d’arma da fuoco all’interno delle istituzioni, come accadrebbe nel far west. Il premier Renzi ha definito l’episodio “Una falla nel sistema”, e ce ne siamo accorti tutti. Quello su cui bisognerebbe puntare ora è il fatto che si tratta di un gesto isolato, come ha ricordato il Procuratore Edmondo Bruti Liberati. E invece, potere dei media e dello spauracchio politico, bisognerà tentare di arginare l’ansia da “mortaio”. Difficile, se le voci che corrono sulla rete sono come quelle di Daniela Santanché, che nel suo quotidiano far di tutta l’erba un fascio ha dichiarato: «L’Isis è alle porte e ci minaccia ogni giorno, tra pochi giorni avrà inizio l’Expo: il nostro Paese dovrebbe essere iper sicuro invece è ridotto a uno scolapasta». Strano, seguendo il pensiero dell’onorevole, che a sparare in tribunale non sia stato un islamico. Dalla Milano dell’Expo, del Salone del Mobile e dei grandi eventi in genere possiamo, e dobbiamo, chiedere sicurezza. Ma anche cercare di non farci prendere dal panico, né tantomeno dalla fobia nei confronti dei gesti folli, fintanto che restano tali. E difficili da prevedere. Non come portare una pistola al cospetto dalla giustizia, crisi o non crisi. (MB)

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