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Essendo un filologo, J.R.R. Tolkien creò i mondi fantastici delle sue trilogie con un obiettivo che non tutti conoscono, ovvero, quello di creare un’ambientazione adatta a un nuovo tipo di linguaggio. In altre parole, la più famosa saga fantasy di tutti i tempi ha iniziato la sua vita come un esperimento linguistico.
E oggi possiamo ascoltare lo stesso Tolkien leggere il Signore degli Anelli e lo Hobbit, oltre che esprimersi nella lingua elfica Quenya, da lui inventata nel poema Namarie. Affascinato dalla possibilità di potersi riascoltare, lo scrittore decise di conservare la sua voce su nastri registrati. Questo pizzico di egocentrismo ha portato a un lascito preziosissimo per i fan della saga. E intanto, in Gran Bretagna, è uscito nelle sale il biopic del regista finlandese Dome Karukoski, duramente contestato dagli eredi. (Adele Menna)