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Il font più amato e usato ha effettuato un upgrade temporale perché, come dice il nome, è l’elvetica di “adesso”. Dopo ben 35 anni dalla prima versione digitalizzata, arco di tempo in cui è stato sfruttato da tutti coloro che ne hanno fatto non solo una scelta stilistica ma anche di vita, Helvetica è stato migliorato, grazie all’azienda Monotype Imaging Holdings, proprietaria dei diritti di licenza di Helvetica.
La spaziatura tra le lettere e la leggibilità dei caratteri inferiori sono state riprogettate in modo da adattarsi agli schermi ad alta risoluzione e alle esigenze tipografiche del 21° secolo. Helvetica Now è disponibile in tre dimensioni ottiche e ogni dimensione è offerta in pesi che vanno dalla linea sottile al nero extra, ciascuno più il corsivo, per 48 pesi in tutto. Ci sono un totale di 40mila caratteri, tra cui il simbolo @ aggiornato, una R maiuscola a gambe dritte e una I maiuscola che è ora più facile da distinguere da una minuscola l.
Inventato nel 1957, dal designer svizzero Max Miedinger con Eduard Hoffmann, il re dei font aveva bisogno di essere attualizzato. Difatti, nonostante negli anni passati questa star tipografica sia stata utilizzata dai più disparati nomi, da Apple a Netflix, fino ad arrivare alla linea della metropolitana di New York, non ha mai avuto un re-styling ed è sempre stata riadattata rispetto a necessità specifiche. Come ha affermato Charles Nix, direttore di Monotype, Helvetica “è come l’acqua, è essenziale, è un punto di riferimento”, tanto che nel 2007 il MoMA di NYC gli ha dedicato una mostra e il regista Gary Hustwit un documentario. Helvetica Now rispetta i principi cardine di questo font, semplicità, chiarezza e neutralità, immergendoli nel tempo in cui viviamo. (Adele Menna)