06 maggio 2015

Un Van Gogh non fa primavera

 

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Oggi la giornata veneziana inizia con una serie di ottime notizie dal mercato, tutte provenienti da New York, e più precisamente dalla sede di Sotheby’s. che ha aperto ieri sera la serie di aste primaverili con una Impressionist and Modern Art Sale dal valore di 368 milioni di dollari.
Il risultato che ha superato la stima totale prevista, pari a 366 milioni, si attesta come il secondo migliore totale della categoria, dopo il successo dello scorso novembre a Londra, con 15 invenduti su 65 pezzi. A trainare la serata L’Allée des Alyscamps, di Vincent Van Gogh, che dopo 6 minuti di lotta all’ultima offerta, tra 5 contendenti, è stata acquistata da un collezionista cinese per 66 milioni, la cifra più alta per il pittore dal 1998. 
La seconda opera più costosa della serata è stata una Ninfea di Monet da 54 milioni di dollari, che ha superato di gran lunga la stima di 45 milioni, venduta a George Wachter, co direttore del dipartimento Old Masters di Sotheby’s. Altri due top lot della serata sono sempre di Monet, che con la vista del Palazzo Ducale di Venezia che ha raggiunto 23 milioni, e La Seine a Vétheuil che ha portato nelle casse 11 milioni e mezzo, molto di più degli 8 milioni della stima.
E ancora un rimando a Venezia con Femme de Venise, di Alberto Giacometti che è stato tra i 10 lotti più costosi della serata, incassando 16 milioni, dopo 7 minuti di offerte.
Sotheby’s festeggia comunque questa apertura di stagione, in una sezione di mercato che appare in calo, ma che è dura a morire. (Roberta Pucci)

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