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Jean-Paul Charles – White Noise
Mostra personale di Jean-Paul Charles e performance di Jade Dellinger “The moon museum in my pocket” – Philip Corner e Phoebe Neville “Here and there on the moon”
Comunicato stampa
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Ogni tempo ha il suo tempo
Siamo lieti di annunciare un evento “multimediale/multisensoriale” che sarà presentato alla UnimediaModern Contemporary Art lunedì 10 giugno 2019 dalle ore 18.30 alle ore 21.30.
L’evento è articolato in tre movimenti, come una partitura musicale, ognuno dei quali è un brano autonomo, ma ascoltato assieme agli altri dà luogo ad un concerto.
I° movimento:
WHITE NOISE inaugurazione della mostra personale di Jean-Paul Charles, artista francese, trapiantato in Italia da alcuni anni. Ivan Fassio dice del suo lavoro: “Ad avvicinarsi alla pratica estetica di Jean-Paul Charles, si scopre sul supporto la fluidità della comunicazione odierna: lo sguardo dell’autore riversato sulla tela, mise-en-abyme della soggettività, le focalizzazioni dell’altro, l’inserto residuale da miriadi di opinioni e schermi accesi, il calpestio dei passi tracciato confusamente sul terreno dei colori, lo spettro parcellizzato della visione, i materiali di recupero verniciati, reinventati, accostati per contrasto o per similitudine”.
Sintetica, ma molto intensa, una dichiarazione dell’artista su ciò che lo muove verso l’arte: L’infinito, la magia, l’energia, la cellula, il tempo, l’ Avatar, la fluidità nella comunicazione, il presente, l’universo, l’immagine, i mondi, la vita, il mistero, la natura, la verità.
Avatar… Nell’induismo è una delle dieci incarnazioni di Visnu, colui che scende sulla terra nei momenti più oscuri della storia per ristabilire la divina giustizia di cui è garante. Possiamo definire altamente poetica la scelta di “avatar” per indicare la piccola icona che, navigando in rete, usiamo per rappresentarci: figuratamente si discende nella rete incarnando la propria figura nell'avatar. È pregevole che un'immagine così alta penetri nel lessico comune - prestandosi a significati ulteriori.
A monte c’era il desiderio di presentare una mostra sulla borderline tra arte e scienza, o meglio fantascienza, la vera magia del nostro tempo. E poi quest’anno è il cinquantesimo anniversario della discesa dell’Apollo XII sulla luna, c’è stata una riedizione di “Blade Runner”, è stata recentemente realizzata la prima fotografia di un buco nero…Quale momento migliore per presentare un “Avatar”, conosciuto tra l’altro su facebook, navire des foux in cui, se si ha occhi per vedere, si scoprono infinite costellazioni.
La rappresentazione di un mondo altro da sé con tutti i mezzi che la rappresentazione ci fornisce, pittura, fotografia, immagine che si autogenera, il tutto mescolato insieme in una specie di pappina epicontinentale, in un brodo primordiale che osa annunciare “benvenuto nel tuo futuro comune” è stata la tentazione irresistibile, assieme al piacere della pittura che ritorna con un nuovo alfabeto, che lentamente si fa assimilare.
II° movimento:
Jade Dellinger, direttore della Bob Rauschenberg Gallery a Fort Myers (Florida), amico e collega anche lui appartenente alla Costellazione Fluxus, sarà con noi e presenterà una performance eccezionale The Moon Museum in my Pocket, nella quale il mondo parallelo rappresentato dalla luna è il protagonista e della quale non sveleremo il contenuto, lieti di prepararvi una sorpresa.
III° movimento:
Philip Corner e Phoebe (la luna!) Neville, da noi tutti conosciuti e molto amati, ci regaleranno la loro grazia in una performance dal titolo Here and there on the moon, da me tradotto futuristicamente in Lunavagando.
Nell’intervallo necessario tra l’inaugurazione della mostra e le performance, necessario per dar respiro alla visione e al pensiero, brinderemo assieme all’inizio dell’estate, ma anche alla fine della quarantanovesima stagione della galleria e all’inizio di quella che ne celebrerà la cinquantesima.
Caterina Gualco
15 maggio 2019
Siamo lieti di annunciare un evento “multimediale/multisensoriale” che sarà presentato alla UnimediaModern Contemporary Art lunedì 10 giugno 2019 dalle ore 18.30 alle ore 21.30.
L’evento è articolato in tre movimenti, come una partitura musicale, ognuno dei quali è un brano autonomo, ma ascoltato assieme agli altri dà luogo ad un concerto.
I° movimento:
WHITE NOISE inaugurazione della mostra personale di Jean-Paul Charles, artista francese, trapiantato in Italia da alcuni anni. Ivan Fassio dice del suo lavoro: “Ad avvicinarsi alla pratica estetica di Jean-Paul Charles, si scopre sul supporto la fluidità della comunicazione odierna: lo sguardo dell’autore riversato sulla tela, mise-en-abyme della soggettività, le focalizzazioni dell’altro, l’inserto residuale da miriadi di opinioni e schermi accesi, il calpestio dei passi tracciato confusamente sul terreno dei colori, lo spettro parcellizzato della visione, i materiali di recupero verniciati, reinventati, accostati per contrasto o per similitudine”.
Sintetica, ma molto intensa, una dichiarazione dell’artista su ciò che lo muove verso l’arte: L’infinito, la magia, l’energia, la cellula, il tempo, l’ Avatar, la fluidità nella comunicazione, il presente, l’universo, l’immagine, i mondi, la vita, il mistero, la natura, la verità.
Avatar… Nell’induismo è una delle dieci incarnazioni di Visnu, colui che scende sulla terra nei momenti più oscuri della storia per ristabilire la divina giustizia di cui è garante. Possiamo definire altamente poetica la scelta di “avatar” per indicare la piccola icona che, navigando in rete, usiamo per rappresentarci: figuratamente si discende nella rete incarnando la propria figura nell'avatar. È pregevole che un'immagine così alta penetri nel lessico comune - prestandosi a significati ulteriori.
A monte c’era il desiderio di presentare una mostra sulla borderline tra arte e scienza, o meglio fantascienza, la vera magia del nostro tempo. E poi quest’anno è il cinquantesimo anniversario della discesa dell’Apollo XII sulla luna, c’è stata una riedizione di “Blade Runner”, è stata recentemente realizzata la prima fotografia di un buco nero…Quale momento migliore per presentare un “Avatar”, conosciuto tra l’altro su facebook, navire des foux in cui, se si ha occhi per vedere, si scoprono infinite costellazioni.
La rappresentazione di un mondo altro da sé con tutti i mezzi che la rappresentazione ci fornisce, pittura, fotografia, immagine che si autogenera, il tutto mescolato insieme in una specie di pappina epicontinentale, in un brodo primordiale che osa annunciare “benvenuto nel tuo futuro comune” è stata la tentazione irresistibile, assieme al piacere della pittura che ritorna con un nuovo alfabeto, che lentamente si fa assimilare.
II° movimento:
Jade Dellinger, direttore della Bob Rauschenberg Gallery a Fort Myers (Florida), amico e collega anche lui appartenente alla Costellazione Fluxus, sarà con noi e presenterà una performance eccezionale The Moon Museum in my Pocket, nella quale il mondo parallelo rappresentato dalla luna è il protagonista e della quale non sveleremo il contenuto, lieti di prepararvi una sorpresa.
III° movimento:
Philip Corner e Phoebe (la luna!) Neville, da noi tutti conosciuti e molto amati, ci regaleranno la loro grazia in una performance dal titolo Here and there on the moon, da me tradotto futuristicamente in Lunavagando.
Nell’intervallo necessario tra l’inaugurazione della mostra e le performance, necessario per dar respiro alla visione e al pensiero, brinderemo assieme all’inizio dell’estate, ma anche alla fine della quarantanovesima stagione della galleria e all’inizio di quella che ne celebrerà la cinquantesima.
Caterina Gualco
15 maggio 2019
10
giugno 2019
Jean-Paul Charles – White Noise
Dal 10 giugno al 10 settembre 2019
arte contemporanea
Location
UNIMEDIAMODERN CONTEMPORARY ART – PALAZZO SQUARCIAFICO
Genova, Piazza Invrea, 5B, (Genova)
Genova, Piazza Invrea, 5B, (Genova)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 15.30 - 19.30
Altri orari su appuntamento
Vernissage
10 Giugno 2019, h 18.30 - 21.30
Autore
Curatore