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Chiara Camoni / Bettina Buck – Sui Generis: Autoritratti
Si intitola Sui Generis: Autoritratti e prende il via da un ciclo di incontri dedicati all’identità di genere la mostra che vede protagoniste le opere di Chiara Camoni e di Bettina Buck – a cura di Cecilia Canziani – che apre a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea il 5 giugno (fino al 5 ottobre) in collaborazione con SpazioA, Pistoia. I pensieri e le azioni condivisi negli incontri hanno costituito la genesi del progetto che si formalizza ora in un singolare percorso espositivo.
Comunicato stampa
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Si intitola Sui Generis: Autoritratti e prende il via da un ciclo di incontri dedicati all’identità di genere la mostra che vede protagoniste le opere di Chiara Camoni e di Bettina Buck - a cura di Cecilia Canziani - che apre a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea il 5 giugno (fino al 5 ottobre) in collaborazione con SpazioA, Pistoia. I pensieri e le azioni condivisi negli incontri hanno costituito la genesi del progetto che si formalizza ora in un singolare percorso espositivo.
E per non venire meno alla “tradizione” che ha portato alla genesi della mostra, il 5 giugno, la preview sarà anticipata da un incontro in forma di dialogo con Chiara Frugoni, le cui ricerche sono state fonte di ispirazione nel corso di tutto il progetto con singolari assonanze tra il luogo e le riflessioni del seminario e i temi da lei trattati, su Chiara d’Assisi e sul ruolo del convento come luogo non solo di esclusione, ma anche di emancipazione.
“Il ciclo di incontri Sui generis, sviluppato a partire da una pratica di dialogo intrapresa con Chiara Camoni e Cecilia Canziani nell’estate 2018, viene articolato in un progetto commissionato da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea in collaborazione con Regione Toscana nella volontà di favorire nuove modalità del ‘fare artistico’. - racconta Valentina Gensini, direttore artistico de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea - L’esperienza di produzione risulta così non più compressa nel format mostra, ma aperta a forme di maggiore respiro, arricchite da un dialogo aperto e in divenire e da una riflessione che ha gelosamente preteso una cadenza temporale lunga e articolata”.
Il percorso si è sviluppato in tre momenti: letture collettive, una lecture pubblica e infine, a dare un ritmo al pensiero, l’azione collettiva del lavoro al telaio, al quale - nel corso dei mesi - si sono alternate tante diverse mani di artigiane, artiste e curatrici che hanno lasciato traccia del loro operato realizzando un tappeto che è anche il fulcro del percorso espositivo.
Non essendo possibile raccontare in forma di mostra i seminari, Autoritratti rappresenta il tentativo di ridistribuire attraverso una serie di opere e ulteriori momenti di approfondimento il senso di un percorso costruito di relazioni tra persone, ambiti del sapere, con le parole di libri e con le opere di autori diversi e distanti nel tempo.
Le opere di Chiara Camoni e Bettina Buck in mostra invitano a riflettere sulla relazione tra corpo e spazio, sul modo in cui i corpi costruiscono ambienti, i gesti generano mondi, i mondi raccontano relazioni, e le relazioni sono un modo per reinventare le modalità di stare insieme, produrre, esporre. I gesti e le voci di chi ha partecipato agli incontri sono custoditi e rappresentati da un tappeto presentato in mostra e tessuto con la supervisione della tessitrice Paola Aringes. Attorno a questo oggetto che è anche un luogo, un corpus di lavori inediti di Chiara Camoni fa a sua volta spazio a lavori realizzati da Bettina Buck tra il 2010 e il 2017. Unite da una riflessione comune sulla scultura e da un’attitudine dialogica, i lavori delle due artiste si offrono come punti di vista l’una sul lavoro dell’altra.
“Nel corso dei seminari abbiamo ragionato attorno all’idea di genere come asimmetria, di lavoro e pensiero come pratiche collettive a partire dalla condivisione di un tempo dedicato e di uno spazio - spiega la curatrice Cecilia Canziani - Lo spazio nel quale abbiamo lavorato è quello de Le murate, che in origine è stato un convento di clausura, dunque luogo di separazione dal mondo, ma anche di relazione, di vita comune e di emancipazione attraverso la lettura e l’artigianato. In questo senso la nozione di spazio domestico, di spazio abitato e non astratto, di spazio da costruire è alla base dei seminari e della mostra.”
Chiara Camoni (Piacenza, 1974) vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, lavora per alcuni anni con l’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Insieme ad altri artisti fonda il Magra - Museo d’Arte contemporanea di Granara. Con Cecilia Canziani sta sviluppando il ciclo di seminari La Giusta Misura, avviato presso le Murate Progetti Arte Contemporanea di Firenze. Tra le mostre recenti: Zenzic, con Anna Barham, curata da Caterina Avataneo, Arcade Gallery, London; Sisters, MIMA - Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough; La Vita Materiale. Otto stanze, otto storie, curata da Marina Dacci, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia; Il disegno del disegno, curata da Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze.
Bettina Buck (Colonia 1974, Berlino 2018) si è diplomata presso il Kunsthochschule für Medien di Colonia e ha poi ottenuto un Master in Fine Art presso Goldsmiths, University of London. La sua ricerca si concentra sulla nozione scultura come durata e collasso, caso e trasformazione. Mostre selezionate: 2018 Raumfolgen, Schloß Burgau, Düren; 2016 City Dance Köln; Tutta l’Italia è silenziosa Accademia Tedesca di Villa Massimo e Accademia Reale di Spagna, Roma 2014 Another Interlude, Performance, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, To continue. Notes towards a Sculpture Cycle: Scale, Nomas Foundation, Roma; 2012 A House of Leaves, David Roberts Art Foundation, London; 2011 V&A cycle (performance), performance, Postmodernism: Style and Subversion 1970-1990: Friday Late: The Postmodern Look, V&A, London; 2010 Platzhalter, Galerie Monitor, Roma; 2007 Reaparecidos, Museo de la Ciudad, Quito. Tra il 2009 e il 2017 ha realizzato cinque Invite projects, una serie di mostre strutturate come un dialogo tra la propria pratica e quella di un’artista con il cui lavoro ha sentito un rapporto di intimità e confronto: Cologne, 2009; Berlin 2011; London, 2012; Exeter, 2013; Berlin, 2017.
E per non venire meno alla “tradizione” che ha portato alla genesi della mostra, il 5 giugno, la preview sarà anticipata da un incontro in forma di dialogo con Chiara Frugoni, le cui ricerche sono state fonte di ispirazione nel corso di tutto il progetto con singolari assonanze tra il luogo e le riflessioni del seminario e i temi da lei trattati, su Chiara d’Assisi e sul ruolo del convento come luogo non solo di esclusione, ma anche di emancipazione.
“Il ciclo di incontri Sui generis, sviluppato a partire da una pratica di dialogo intrapresa con Chiara Camoni e Cecilia Canziani nell’estate 2018, viene articolato in un progetto commissionato da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea in collaborazione con Regione Toscana nella volontà di favorire nuove modalità del ‘fare artistico’. - racconta Valentina Gensini, direttore artistico de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea - L’esperienza di produzione risulta così non più compressa nel format mostra, ma aperta a forme di maggiore respiro, arricchite da un dialogo aperto e in divenire e da una riflessione che ha gelosamente preteso una cadenza temporale lunga e articolata”.
Il percorso si è sviluppato in tre momenti: letture collettive, una lecture pubblica e infine, a dare un ritmo al pensiero, l’azione collettiva del lavoro al telaio, al quale - nel corso dei mesi - si sono alternate tante diverse mani di artigiane, artiste e curatrici che hanno lasciato traccia del loro operato realizzando un tappeto che è anche il fulcro del percorso espositivo.
Non essendo possibile raccontare in forma di mostra i seminari, Autoritratti rappresenta il tentativo di ridistribuire attraverso una serie di opere e ulteriori momenti di approfondimento il senso di un percorso costruito di relazioni tra persone, ambiti del sapere, con le parole di libri e con le opere di autori diversi e distanti nel tempo.
Le opere di Chiara Camoni e Bettina Buck in mostra invitano a riflettere sulla relazione tra corpo e spazio, sul modo in cui i corpi costruiscono ambienti, i gesti generano mondi, i mondi raccontano relazioni, e le relazioni sono un modo per reinventare le modalità di stare insieme, produrre, esporre. I gesti e le voci di chi ha partecipato agli incontri sono custoditi e rappresentati da un tappeto presentato in mostra e tessuto con la supervisione della tessitrice Paola Aringes. Attorno a questo oggetto che è anche un luogo, un corpus di lavori inediti di Chiara Camoni fa a sua volta spazio a lavori realizzati da Bettina Buck tra il 2010 e il 2017. Unite da una riflessione comune sulla scultura e da un’attitudine dialogica, i lavori delle due artiste si offrono come punti di vista l’una sul lavoro dell’altra.
“Nel corso dei seminari abbiamo ragionato attorno all’idea di genere come asimmetria, di lavoro e pensiero come pratiche collettive a partire dalla condivisione di un tempo dedicato e di uno spazio - spiega la curatrice Cecilia Canziani - Lo spazio nel quale abbiamo lavorato è quello de Le murate, che in origine è stato un convento di clausura, dunque luogo di separazione dal mondo, ma anche di relazione, di vita comune e di emancipazione attraverso la lettura e l’artigianato. In questo senso la nozione di spazio domestico, di spazio abitato e non astratto, di spazio da costruire è alla base dei seminari e della mostra.”
Chiara Camoni (Piacenza, 1974) vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, lavora per alcuni anni con l’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Insieme ad altri artisti fonda il Magra - Museo d’Arte contemporanea di Granara. Con Cecilia Canziani sta sviluppando il ciclo di seminari La Giusta Misura, avviato presso le Murate Progetti Arte Contemporanea di Firenze. Tra le mostre recenti: Zenzic, con Anna Barham, curata da Caterina Avataneo, Arcade Gallery, London; Sisters, MIMA - Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough; La Vita Materiale. Otto stanze, otto storie, curata da Marina Dacci, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia; Il disegno del disegno, curata da Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze.
Bettina Buck (Colonia 1974, Berlino 2018) si è diplomata presso il Kunsthochschule für Medien di Colonia e ha poi ottenuto un Master in Fine Art presso Goldsmiths, University of London. La sua ricerca si concentra sulla nozione scultura come durata e collasso, caso e trasformazione. Mostre selezionate: 2018 Raumfolgen, Schloß Burgau, Düren; 2016 City Dance Köln; Tutta l’Italia è silenziosa Accademia Tedesca di Villa Massimo e Accademia Reale di Spagna, Roma 2014 Another Interlude, Performance, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, To continue. Notes towards a Sculpture Cycle: Scale, Nomas Foundation, Roma; 2012 A House of Leaves, David Roberts Art Foundation, London; 2011 V&A cycle (performance), performance, Postmodernism: Style and Subversion 1970-1990: Friday Late: The Postmodern Look, V&A, London; 2010 Platzhalter, Galerie Monitor, Roma; 2007 Reaparecidos, Museo de la Ciudad, Quito. Tra il 2009 e il 2017 ha realizzato cinque Invite projects, una serie di mostre strutturate come un dialogo tra la propria pratica e quella di un’artista con il cui lavoro ha sentito un rapporto di intimità e confronto: Cologne, 2009; Berlin 2011; London, 2012; Exeter, 2013; Berlin, 2017.
05
giugno 2019
Chiara Camoni / Bettina Buck – Sui Generis: Autoritratti
Dal 05 giugno al 05 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Vernissage
5 Giugno 2019, h 17.30
Autore
Curatore