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Jenny Holzer – Tutta la verità (The Whole Truth)
Apre al pubblico dal 30 maggio presso il Palazzo della Ragione di Bergamo, Tutta la verità (The Whole Truth), la mostra di Jenny Holzer curata da Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che sancisce il ritorno in Italia di una delle più acclamate e influenti artiste del panorama internazionale.
Comunicato stampa
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Apre al pubblico dal 30 maggio presso il Palazzo della Ragione di Bergamo, Tutta la verità (The Whole Truth), la mostra di Jenny Holzer curata da Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che sancisce il ritorno in Italia di una delle più acclamate e influenti artiste del panorama internazionale.
Il lavoro di Jenny Holzer utilizza la parola scritta come mezzo di riflessione critica e di espressione creativa. Alla fine degli anni Settanta i suoi Truisms hanno destato grande scalpore, sfidando stereotipi sull’arte e sulla società e anticipando metodi e strategie comunicative oggi ampiamente impiegate nell’ambito del guerrilla
marketing. Diffusi in un primo momento tramite supporti comuni – come poster a muro, T-shirt, confezioni di profilattici, cappellini da baseball – i primi versi sono stati scritti sulla traccia di aforismi, massime e cliché esistenti. Holzer ha prodotto poi numerose altre serie di versi, iniziando a fare uso di parole altrui e spesso
adattandole a formati più grandi o durevoli nel tempo, come segni elettronici, panchine di pietra e proiezioni luminose su superfici naturali o architettoniche, nonché dipinti a olio e acquerelli.
I versi dei lavori di Jenny Holzer parlano di violenza, oppressione, genere, sessualità, potere, guerra e morte. Le modalità di comunicazione più spesso associate alle informazioni istituzionali, ai notiziari e alla pubblicità diventano, nella sua opera, uno strumento tagliente per affrontare questioni di natura politica e sociale. Holzer utilizza il linguaggio per sfidare norme sociali, pregiudizi e violenze. L’immediatezza dei suoi messaggi è un’arma contro la mistificazione della realtà operata ogni giorno da media, agenzie governative e pubblicità, che diffondono una forma di banalizzazione del linguaggio.
La mostra organizzata dalla GAMeC nello storico Palazzo della Ragione di Bergamo segue di soli due mesi l’inaugurazione della grande retrospettiva dell’artista al Museo Guggenheim di Bilbao. Tutta la verità mette in dialogo gli elementi architettonici del prestigioso edificio medievale e gli affreschi staccati in esso contenuti con la poetica sovversiva dell’artista americana.
Le pareti della Sala delle Capriate, luogo simbolico dove storicamente veniva amministrata la giustizia cittadina, costituiscono la base visiva per una serie di nuove proiezioni luminose. I testi scelti da Jenny Holzer per questa speciale occasione toccano alcune delle tematiche più care all’artista – identità, genere, dialogo – e trattano, in particolare, il tema della crisi migratoria.
Alemu Tebeje Ayele, Antar Mohamed Marincola, Armin Gorozian, Arnold de Vos, Dunya Mikhail, Faraj Bayrakdar, Fatiha Kamel, Ghayath Almadhoun, Gëzim Hajdari, Hasan Al Nassar, Khawla Dunia, Mahmoud Darwish, Mihai Mircea Butcovan, Mohammad-Reza Shafiei Kadkani, Mohja Kahf, Najat Abdul Samad, Omid Shams, Osama Alomar, Sham al-Sa’id, Siza Gorozian, Wisława Szymborska, Yehuda Amichai, Yousif M. Qasmiyeh, e Zein Abdullah sono gli autori dei testi che compongono le proiezioni.
La mostra presenta inoltre poesie e altri testi di scrittori italiani, tra cui Patrizia Cavalli e Pier Paolo Pasolini, e di autori di altre nazionalità quali Wisława Szymborska, Anna Świrszczyńska e James Schuyler.
Nove panchine in marmo, prodotte per l’occasione grazie al generoso contributo della Fondazione Henraux, completano l’installazione. Disposte in cerchio, le opere costituiscono un punto per soffermarsi e riflettere osservando le pareti illuminate e le frasi incise sulla superficie delle sedute.
BIOGRAFIA
Jenny Holzer è nata a Gallipolis, Ohio. Le sue opere sono conservate in alcuni dei più importanti musei del mondo, tra i quali il Museum of Modern Art di New York, il Guggenheim Museum di Bilbao, il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra. Holzer ha rappresentato gli Stati Uniti nel 1990 alla Biennale di Venezia, dove le è stato conferito il Leone d’Oro per il miglior padiglione nazionale.
Ha ricevuto numerosi altri premi, tra cui il premio Crystal del World Economic Forum nel 1996, la U.S. Department of State’s International Medal of Arts nel 2017 e il Global Fine Art Award nel 2018 per la mostra SOFTER: Jenny Holzer at Blenheim Palace.
Il lavoro di Jenny Holzer utilizza la parola scritta come mezzo di riflessione critica e di espressione creativa. Alla fine degli anni Settanta i suoi Truisms hanno destato grande scalpore, sfidando stereotipi sull’arte e sulla società e anticipando metodi e strategie comunicative oggi ampiamente impiegate nell’ambito del guerrilla
marketing. Diffusi in un primo momento tramite supporti comuni – come poster a muro, T-shirt, confezioni di profilattici, cappellini da baseball – i primi versi sono stati scritti sulla traccia di aforismi, massime e cliché esistenti. Holzer ha prodotto poi numerose altre serie di versi, iniziando a fare uso di parole altrui e spesso
adattandole a formati più grandi o durevoli nel tempo, come segni elettronici, panchine di pietra e proiezioni luminose su superfici naturali o architettoniche, nonché dipinti a olio e acquerelli.
I versi dei lavori di Jenny Holzer parlano di violenza, oppressione, genere, sessualità, potere, guerra e morte. Le modalità di comunicazione più spesso associate alle informazioni istituzionali, ai notiziari e alla pubblicità diventano, nella sua opera, uno strumento tagliente per affrontare questioni di natura politica e sociale. Holzer utilizza il linguaggio per sfidare norme sociali, pregiudizi e violenze. L’immediatezza dei suoi messaggi è un’arma contro la mistificazione della realtà operata ogni giorno da media, agenzie governative e pubblicità, che diffondono una forma di banalizzazione del linguaggio.
La mostra organizzata dalla GAMeC nello storico Palazzo della Ragione di Bergamo segue di soli due mesi l’inaugurazione della grande retrospettiva dell’artista al Museo Guggenheim di Bilbao. Tutta la verità mette in dialogo gli elementi architettonici del prestigioso edificio medievale e gli affreschi staccati in esso contenuti con la poetica sovversiva dell’artista americana.
Le pareti della Sala delle Capriate, luogo simbolico dove storicamente veniva amministrata la giustizia cittadina, costituiscono la base visiva per una serie di nuove proiezioni luminose. I testi scelti da Jenny Holzer per questa speciale occasione toccano alcune delle tematiche più care all’artista – identità, genere, dialogo – e trattano, in particolare, il tema della crisi migratoria.
Alemu Tebeje Ayele, Antar Mohamed Marincola, Armin Gorozian, Arnold de Vos, Dunya Mikhail, Faraj Bayrakdar, Fatiha Kamel, Ghayath Almadhoun, Gëzim Hajdari, Hasan Al Nassar, Khawla Dunia, Mahmoud Darwish, Mihai Mircea Butcovan, Mohammad-Reza Shafiei Kadkani, Mohja Kahf, Najat Abdul Samad, Omid Shams, Osama Alomar, Sham al-Sa’id, Siza Gorozian, Wisława Szymborska, Yehuda Amichai, Yousif M. Qasmiyeh, e Zein Abdullah sono gli autori dei testi che compongono le proiezioni.
La mostra presenta inoltre poesie e altri testi di scrittori italiani, tra cui Patrizia Cavalli e Pier Paolo Pasolini, e di autori di altre nazionalità quali Wisława Szymborska, Anna Świrszczyńska e James Schuyler.
Nove panchine in marmo, prodotte per l’occasione grazie al generoso contributo della Fondazione Henraux, completano l’installazione. Disposte in cerchio, le opere costituiscono un punto per soffermarsi e riflettere osservando le pareti illuminate e le frasi incise sulla superficie delle sedute.
BIOGRAFIA
Jenny Holzer è nata a Gallipolis, Ohio. Le sue opere sono conservate in alcuni dei più importanti musei del mondo, tra i quali il Museum of Modern Art di New York, il Guggenheim Museum di Bilbao, il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra. Holzer ha rappresentato gli Stati Uniti nel 1990 alla Biennale di Venezia, dove le è stato conferito il Leone d’Oro per il miglior padiglione nazionale.
Ha ricevuto numerosi altri premi, tra cui il premio Crystal del World Economic Forum nel 1996, la U.S. Department of State’s International Medal of Arts nel 2017 e il Global Fine Art Award nel 2018 per la mostra SOFTER: Jenny Holzer at Blenheim Palace.
30
maggio 2019
Jenny Holzer – Tutta la verità (The Whole Truth)
Dal 30 maggio al primo settembre 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA RAGIONE
Bergamo, Piazza Vecchia, (Bergamo)
Bergamo, Piazza Vecchia, (Bergamo)
Vernissage
30 Maggio 2019, ore 19 su invito
Autore
Curatore