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Walkabout#3/Passo mobile
Passo mobile è il terzo episodio della serie di mostre del progetto Walkabout ed è l’attraversamento di un confine: lo spazio di tempo che articola la nostra giornata scandendola entro il rincorrersi ritmico del giorno e della notte.
Comunicato stampa
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Passo mobile, collocandosi in un istante dilatato è una mostra che si trasforma percorrendo una soglia, quella in cui la luce diventa buio. Nel cambiamento temporale le opere affiorano e spariscono mutando fisionomia e orientando la fruizione ad un’attesa meravigliata, alimentata dalle sfumature e dalla forza di ciò che per essere visto chiede di essere visto due volte.
Walkabout consiste in una serie di mostre, ognuna su argomenti specifici, che durano da un giorno a un mese e che possono trasformarsi durante il loro svolgersi. Ad ogni appuntamento alcuni degli artisti invitati ricorrono, altri cambiano; uno di questi agisce da testimone ed è nel suo racconto, orale, scritto, musicale, visivo, filmico e molto altro, che la mostra continua a vivere. Il racconto è come un canto e in quanto tale fa da filo conduttore per la mostra successiva di cui è elemento essenziale.
Walkabout è un progetto che percorre le trasformazioni attuali dello statuto dell’opera d’arte osservandola come fuga di testimonianze.
Oggi il destino dell’opera d’arte è caratterizzato da un inevitabile “rotolamento” attraverso i media e i formati, dando luogo ad un processo di continua codifica e transcodifica, o meglio di traduzione.
La traduzione, implicando il passaggio da un linguaggio all’altro, si misura sempre con l’intraducibile, ovvero si esercita nella forma di un passaggio di “frontiera”, un luogo in cui si fanno fronte due diversità. Per questo ogni traduzione è un’interpretazione, e lo è nel momento in cui fallisce come semplice atto di transcodifica e si nutre del “malinteso” che necessariamente si genera nel confronto tra le diversità.
La traduzione che ha consapevolezza del proprio fallimento diventa testimonianza, laddove sa di misurarsi deliberatamente con l’indicibile.
Mappa e antenna, il “canto” nel Walkabout degli aborigeni australiani esprime una volontà di orientamento. Oggi, entro la catastrofe dei linguaggi, è una risposta che guarda al frammento “tirando dei fili”, i fili del significato.
La mostra rimane accessibile fino al 9 giugno, con apertura dal giovedì alla domenica dalle 17 alle 20.
Alle ore 19 è in programma una visita della mostra con il curatore .
Sempre in collaborazione con LanaLive venerdì, 31 maggio alle ore 19 fará tappa Little Fun Palace. Si tratta di una “roulotte-centro culturale mobile”, dotata di impianto audio, schermo video e piccolo bar. Little Fun Palace è stato sviluppato per OHT (Office for Human Theatre) di Rovereto da Filippo Andreatta e ospiterà presso la Kunsthalle West una conferenza con Frida Carazzato (Museion) e Anne Palopoli (MAXXI). Le due curatrici dialogheranno sull' esposizione THE STREET. Where the Wold is Made presentata recentemente al MAXXI di Roma.
Walkabout consiste in una serie di mostre, ognuna su argomenti specifici, che durano da un giorno a un mese e che possono trasformarsi durante il loro svolgersi. Ad ogni appuntamento alcuni degli artisti invitati ricorrono, altri cambiano; uno di questi agisce da testimone ed è nel suo racconto, orale, scritto, musicale, visivo, filmico e molto altro, che la mostra continua a vivere. Il racconto è come un canto e in quanto tale fa da filo conduttore per la mostra successiva di cui è elemento essenziale.
Walkabout è un progetto che percorre le trasformazioni attuali dello statuto dell’opera d’arte osservandola come fuga di testimonianze.
Oggi il destino dell’opera d’arte è caratterizzato da un inevitabile “rotolamento” attraverso i media e i formati, dando luogo ad un processo di continua codifica e transcodifica, o meglio di traduzione.
La traduzione, implicando il passaggio da un linguaggio all’altro, si misura sempre con l’intraducibile, ovvero si esercita nella forma di un passaggio di “frontiera”, un luogo in cui si fanno fronte due diversità. Per questo ogni traduzione è un’interpretazione, e lo è nel momento in cui fallisce come semplice atto di transcodifica e si nutre del “malinteso” che necessariamente si genera nel confronto tra le diversità.
La traduzione che ha consapevolezza del proprio fallimento diventa testimonianza, laddove sa di misurarsi deliberatamente con l’indicibile.
Mappa e antenna, il “canto” nel Walkabout degli aborigeni australiani esprime una volontà di orientamento. Oggi, entro la catastrofe dei linguaggi, è una risposta che guarda al frammento “tirando dei fili”, i fili del significato.
La mostra rimane accessibile fino al 9 giugno, con apertura dal giovedì alla domenica dalle 17 alle 20.
Alle ore 19 è in programma una visita della mostra con il curatore .
Sempre in collaborazione con LanaLive venerdì, 31 maggio alle ore 19 fará tappa Little Fun Palace. Si tratta di una “roulotte-centro culturale mobile”, dotata di impianto audio, schermo video e piccolo bar. Little Fun Palace è stato sviluppato per OHT (Office for Human Theatre) di Rovereto da Filippo Andreatta e ospiterà presso la Kunsthalle West una conferenza con Frida Carazzato (Museion) e Anne Palopoli (MAXXI). Le due curatrici dialogheranno sull' esposizione THE STREET. Where the Wold is Made presentata recentemente al MAXXI di Roma.
24
maggio 2019
Walkabout#3/Passo mobile
Dal 24 maggio al 09 giugno 2019
arte contemporanea
Location
KUNSTHALLE WEST
Lana, Strada Provinciale Zona Industriale Di Lana, 1/5, (Bolzano)
Lana, Strada Provinciale Zona Industriale Di Lana, 1/5, (Bolzano)
Orario di apertura
da venerdì a domenica ore 17-20
Vernissage
24 Maggio 2019, ore 19.00
Autore
Curatore