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Arte Romantica tra Settecento e Ottocento
Il Romanticismo nell’arte figurativa per affermare il sentimento e la tradizione in contrapposizione ai valori dell’illuminismo.
Comunicato stampa
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La mostra, attraverso la presentazione di dipinti, acquerelli, disegni e incisioni, provenienti dalle Collezioni Simonetti e da altre collezioni private, romane, desidera mostrare il nuovo atteggiamento del movimento romantico nei confronti del paesaggio, della storia, e dei mondi lontani.
Del Settecento sono due incisioni di Giovanni Battista Piranesi, il Colosseo e Piazza Navona che, malgrado le tematiche classiche, esprimono una profonda sensibilità romantica. Del 1782 sono una coppia di grandi vedute di Sorrento a penna, matita e inchiostro di Jacob Philipp Hackert, che mostrano il carattere sentimentale della natura, rappresentandola poeticamente.
Al pieno Ottocento appartengono opere di grandi artisti come Giuseppe Canella e Ippolito Caffi.
Il primo è rappresentato da un dipinto con una veduta notturna sul lago e il secondo da un disegno a penna e inchiostro che raffigura Cernobbio e il lago di Como. Queste esprimono una caratteristica tipica del sentimento romantico: la ricerca della serenità attraverso il rifugio nella natura e nella religiosità.
Di Charles Joseph Lecointe sono una coppia di dipinti a carattere storico che raffigurano Papa Pio IX nella Campagna Romana. Nelle cornici dorate delle opere sono intagliati gli stemmi del Pontefice Mastai Ferretti e sono presenti i bolli in ceralacca che ne attestano la provenienza dalle collezioni papali.
A Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874) appartiene un disegno su carta con studi che si riferiscono alla prima maniera dell’artista, e ne dimostra l’influenza che ebbe su di lui l’esperienza del Movimento purista Nazareno.
Di Ettore Roesler Franz, è una bellissima veduta delle rovine della Villa dei Quintili al Quarto Miglio sulla Via Appia.
E una preziosa ara romana in marmo, del I° sec. d.C., dedicata ad una giovane donna della famiglia Flavia, testimonia l’interesse che ebbe il romanticismo per l’antichità.
Del pittore romano Attilio Simonetti, è esposto un dipinto importante: la copia che fece nel 1861, appena diciassettenne, dell’Odalisca di Mariano Fortuny, mentre lavorava allo studio con lui. E’ un olio su cartone, come quello del suo maestro, e ne conserva la stessa dimensione.
L’Odalisca di Fortuny, l’opera più conosciuta dell’artista catalano, (che è ricordato come il più grande dell’Ottocento spagnolo insieme a Goya), fu realizzata nello stesso anno a Roma. E’ un ricordo del viaggio che aveva appena fatto in Nord Africa, testimonianza del gusto orientalista che è stata una componente importante del romanticismo pittorico, e che aveva ispirato molti artisti italiani e stranieri.
Oggi quella di Fortuny è conservata nel Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, a Barcellona. Quella di Simonetti è invece parte delle Collezioni Simonetti di Giovanni Carboni, suo discendente ed è stata citata nel catalogo della mostra Fortuny (1838-1874), tenuta nel 1917 a Madrid, nel Museo del Prado.
Del Settecento sono due incisioni di Giovanni Battista Piranesi, il Colosseo e Piazza Navona che, malgrado le tematiche classiche, esprimono una profonda sensibilità romantica. Del 1782 sono una coppia di grandi vedute di Sorrento a penna, matita e inchiostro di Jacob Philipp Hackert, che mostrano il carattere sentimentale della natura, rappresentandola poeticamente.
Al pieno Ottocento appartengono opere di grandi artisti come Giuseppe Canella e Ippolito Caffi.
Il primo è rappresentato da un dipinto con una veduta notturna sul lago e il secondo da un disegno a penna e inchiostro che raffigura Cernobbio e il lago di Como. Queste esprimono una caratteristica tipica del sentimento romantico: la ricerca della serenità attraverso il rifugio nella natura e nella religiosità.
Di Charles Joseph Lecointe sono una coppia di dipinti a carattere storico che raffigurano Papa Pio IX nella Campagna Romana. Nelle cornici dorate delle opere sono intagliati gli stemmi del Pontefice Mastai Ferretti e sono presenti i bolli in ceralacca che ne attestano la provenienza dalle collezioni papali.
A Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874) appartiene un disegno su carta con studi che si riferiscono alla prima maniera dell’artista, e ne dimostra l’influenza che ebbe su di lui l’esperienza del Movimento purista Nazareno.
Di Ettore Roesler Franz, è una bellissima veduta delle rovine della Villa dei Quintili al Quarto Miglio sulla Via Appia.
E una preziosa ara romana in marmo, del I° sec. d.C., dedicata ad una giovane donna della famiglia Flavia, testimonia l’interesse che ebbe il romanticismo per l’antichità.
Del pittore romano Attilio Simonetti, è esposto un dipinto importante: la copia che fece nel 1861, appena diciassettenne, dell’Odalisca di Mariano Fortuny, mentre lavorava allo studio con lui. E’ un olio su cartone, come quello del suo maestro, e ne conserva la stessa dimensione.
L’Odalisca di Fortuny, l’opera più conosciuta dell’artista catalano, (che è ricordato come il più grande dell’Ottocento spagnolo insieme a Goya), fu realizzata nello stesso anno a Roma. E’ un ricordo del viaggio che aveva appena fatto in Nord Africa, testimonianza del gusto orientalista che è stata una componente importante del romanticismo pittorico, e che aveva ispirato molti artisti italiani e stranieri.
Oggi quella di Fortuny è conservata nel Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, a Barcellona. Quella di Simonetti è invece parte delle Collezioni Simonetti di Giovanni Carboni, suo discendente ed è stata citata nel catalogo della mostra Fortuny (1838-1874), tenuta nel 1917 a Madrid, nel Museo del Prado.
31
maggio 2019
Arte Romantica tra Settecento e Ottocento
Dal 31 maggio al 28 giugno 2019
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GOFFI CARBONI ANTIQUARIATO
Roma, Via Margutta, 109a, (Roma)
Roma, Via Margutta, 109a, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16,30-193,0.
Vernissage
31 Maggio 2019, Su invito
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