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Non è stato un esordio particolarmente felice alla XXXII Triennale di Milano per il Padiglione Haiti che, dopo quattro giorni di apertura, è stato chiuso al pubblico. E non solo, tutte le indicazioni sul sito web della Triennale sono state rimosse. Il Governo haitiano ha infatti intimato alla Triennale e alla Fondazione Francesca Rava, che ha presentato il progetto, di chiudere definitivamente KayCasaMaisonHome, il Padiglione curato da Mariano Pichler e incentrato sul cronico problema delle abitazioni che affligge l’Isola.
Mi Casa Tu Casa – Reversal Haiti House era il titolo dell’architettura effimera realizzata dall’artista argentino Daniel González, in dialogo con una casa fatta di mattoni, Mi Casa Tu Casa – Building Memory. L’installazione era completata dall’intervento sonoro di Chiara Luzzana, ispirato alle atmosfere haitiane, dalle risate dei bambini dell’Ospedale Pediatrico NPH Saint Damien ai rumori della distruzione provocata dalle catastrofi naturali che, periodicamente, si abbattono sull’Isola. Infine, le immagini di Stefano Guindani, incentrate sui rituali collettivi della popolazione haitiana, tra cattolicesimo e vudù.
Insomma, un intervento complesso, polifonico e giudicato troppo crudo dal governo haitiano, che ha imposto la sua volontà. Per il momento, il Padiglione rimane chiuso ma rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi.