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Proprio all’indomani delle elezioni europee, tra provocazione e fatalismo, arriva a Roma la prima presentazione del libro Blitz, di Iginio De Luca. Un caso, la scelta di questa data? «Il caso non viene mai a caso», risponde sibillino De Luca, il quale oggi, 28 maggio, alle ore 18:30, al MAXXI di Roma, sarà protagonista di una chiacchierata intorno al suo lavoro, raccontato nel libro pubblicato da Editions Mincione, in un dialogo introdotto dalla curatrice del museo, Anne Palopoli, e animato da Claudio Libero Pisano, curatore del libro e di una bella mostra dell’artista ospitata nel 2017 da AlbumArte, da Anna Cestelli Guidi, Responsabile Arti Visive della Fondazione Musica per Roma, Bruno Di Marino, studioso di immagini in movimento, Stefano Giovanardi, astronomo e comunicatore scientifico, Clara Tosi Pamphili, storica delle arti applicate e Vicepresidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, e dall’editrice Mariangela Mincione.
Inconfondibile il tratto delle incursioni urbane di Iginio De Luca che, nel volume, illustra i molteplici modi in cui per dieci anni ha disseminato per le strade della Città Eterna le sue sferzate artistiche capaci di unire estetica e politica, satira e arte visiva, goliardia e urlo. Si tratta di installazioni abusive in spazi pubblici, offerte allo sguardo dei passanti senza chiedere alcuna autorizzazione, che hanno sfidato i gangli del potere e della cultura, dal Parlamento al Cupolone di San Pietro, dalla Galleria nazionale d’arte moderna al Campidoglio, nascendo spesso da un’urgenza emotiva, da un desiderio di testimonianza o per dare voce a una protesta vistosa e graffiante.
Gesta artistiche di impegno civile ma effimere per definizione, quelle di De Luca, che corrono il rischio di essere trascinate via dal flusso dell’attualità e della cronaca politica, sociale e culturale che mescola facce, proclami e manifesti in un flusso indistinto. Ma che hanno, invece, un potenziale immaginifico profondo e duraturo che le fa ramificare verso il futuro, verso la ricostruzione di senso comune a partire da un dissenso visivo, da una dissonanza niente affatto consolante, da una deriva ridanciana che veste d’arte i re nudi; un potenziale che merita di essere trattenuto in forma di libro per essere metabolizzato e meditato.
Il volume è il giusto seguito della retrospettiva “Riso amaro” ospitata nel 2017 nello spazio romano di Cristina Dinello Cobianchi e raccoglie interventi teorici, disegni e immagini che ricostruiscono la capacità di Iginio De Luca di utilizzare per i suoi blitz tecniche e linguaggi di volta in volta diversi, dalla scritta laser lanciata fino in Vaticano alle finte affissioni elettorali, dalle videoproiezioni sui palazzi istituzionali alle sculture precarie e alle performance, come la dissacrante Farsa Italia, via crucis. (Francesco Paolo Del Re)