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A Roma con la mostra “Materiale Immateriale” sarà inaugurata oggi, 24 maggio, la “Navicella sospesa”, la nuova struttura progettata dallo studio di architettura Spazi Multipli che corona la sede all’EUR della Enterprise, società di produzione di software per il settore finanziario: «Nel quartiere razionalista per eccellenza, la cui speciale atmosfera ha ispirato molti artisti, registi e scrittori, – ha spiegato l’azienda alla stampa – il nuovo intervento architettonico realizzato da Spazi Multipli e la mostra “Materiale Immateriale” portano una visione contemporanea che unisce cultura del progetto, design, arte contemporanea e eccellenza d’impresa. Per restituire alla Capitale l’occasione di confrontarsi con un inedito di qualità».
La mostra, a cura di Melania Rossi, presenta opere di undici artisti «scelte per suggerire e richiamare – spiega la curatrice – le attività che si svolgono all’interno di Enterprise: la gestione di dati immateriali che hanno un’importantissima funzione sociale oltre che finanziaria; la costruzione e il perfezionamento di un sistema di valori che è oggi il veicolo con cui società, paesi e organizzazioni mondiali si muovono e interagiscono; il traffico di dati sensibili ma “invisibili”, che si trasforma in movimenti e accadimenti concreti e tangibili. Enterprise è un luogo che incarna l’idea di flusso immateriale che ha ormai oggi un peso reale».
Abbiamo posto alcune sul progetto e sulla mostra a Valentina Pandolfi, Cristina Paris e Antonio Pizzola, architetti di Spazi Multipli.
Come è nato il progetto Navicella sospesa? Quali sono le sue caratteristiche e la sua funzione?
«Il progetto della Navicella Sospesa nasce per dare sostanza architettonica ai valori di un’azienda che è un’eccellenza mondiale nella progettazione di software per le banche. Enterprise ha chiesto a Spazi Multipli un luogo di lavoro dove l’architettura fosse di qualità, contemporanea, e dove dipendenti, collaboratori e dirigenti potessero lavorare in serenità, in un ambiente in cui la mano dell’uomo dialoga con il territorio. Approfittando della conformazione del sito, un declivio che discende da via Eufrate, all’altezza della vicina Basilica dei Santi Pietro e Paolo, fino a via Egeo, all’EUR, abbiamo pensato di agganciare al promontorio questo volume scenografico che da un lato dà le spalle alla Basilica e dall’altro è affacciato sulla campagna romana. La Navicella completa e corona un progetto e una struttura avviati nel corso degli ultimi anni, il nome è quasi venuto da sé, perché la costruzione richiama in effetti un corpo spaziale, in linea con il nome dell’azienda, Enterprise. Un altro aspetto cui teniamo molto come architetti è l’avere portato, riattualizzandolo, una forma di razionalismo all’EUR, il quartiere dove l’architettura italiana ha dato il meglio tra gli anni Trenta e Quaranta. La Navicella è in travertino per dialogare con le architetture del passato, mentre l’uso di legno e vetro, quest’ultimo nel nome della trasparenza, un valore dell’azienda, la rendono un volume contemporaneo in una città dove, purtroppo, non c’è tanto spesso spazio per questo linguaggio».
Perché avete scelto di inaugurare il nuovo spazio con la mostra “Materiale Immateriale”?
«Come studio di architettura amiamo le contaminazioni, per noi uno spazio da progettare è uno spazio che, se possibile, deve vivere anche di arte, tanto più se il committente è illuminato. Già qualche anno fa, nella parte di Enterprise completata prima della Navicella, abbiamo allestito una performance che simulava l’attacco di un virus informatico. Oggi l’arte ci è sembrata la chiave più interessante per interpretare sia l’architettura sia l’attività dell’azienda, che si muove tra flussi di denaro e infrastrutture digitali. Da qui il titolo, Materiale Immateriale, l’idea di affidare la curatela a Melania Rossi che ha chiamato undici artisti, Josè Angelino, Francesco Bocchini, Izumi Chiaraluce, Elvio Chiricozzi, Federica Di Carlo, Davide Dormino, Diego Miguel Mirabella, Guendalina Salini, Maria Angeles Vila Tortosa, Delphine Valli, Antonello Viola».
Quali saranno le mostre e i progetti successivi?
«Stiamo lavorando all’idea di fare della Navicella anche un concept che possa seguire l’azienda nelle sue attività anche all’estero. Di certo, in un futuro prossimo ci saranno altre mostre. Alcune delle opere di Materiale Immateriale saranno acquisite da Enterprise per dare vita a una collezione aziendale destinata a crescere nel tempo». (Silvia Conta)
Josè Angelino, Francesco Bocchini, Izumi Chiaraluce, Elvio Chiricozzi, Federica Di Carlo, Davide Dormino, Diego Miguel Mirabella, Guendalina Salini, Maria Angeles Vila Tortosa, Delphine Valli, Antonello Viola
“Materiale Immateriale”
Una mostra d’arte contemporanea in Enterprise.
A cura di Melania Rossi
Dal 24 maggio al 26 maggio 2019
Enterprise
Via Eufrate 4, EUR, Roma
Opening: 24 maggio 2019, dalle 18.30 alle 23.00 (Inviare presenza a info@multipli.it)
Orari: 25 maggio: dalle 18.30 alle 23.00, 26 maggio: dalle 16.00 alle 20.00
www.ent4bank.it