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La “Generazione Z”, che comprende ragazzi che vanno dai sette ai ventidue anni, si dimostra ancora più complessa della precedente. I giovani di oggi non sono solo nativi digitali (come i loro predecessori), ma anche nativi social media, quindi già abituati al potere di marketing in esponenziale crescita di questi strumenti. Per il mercato dell’arte del futuro potrebbe significare un apporto di grande energia alle gallerie più piccole, che lottano per attirare l’attenzione in un mondo di grandi nomi. Alla base dei colpi di scena generazionali c’è la richiesta di trasparenza, come riporta l’ultimo Hiscox Online Art Trade: l’87 per cento di 706 compratori d’arte citano prezzi chiari (con accesso ai prezzi passati e attuali) come i fattori più importanti per l’acquisto di arte. Ciò che è importante, dice il nuovo guru di marketing Marc Sands è continuare a tenere il passo sulla circolazione di informazioni per non sottovalutare il potere d’acquisto dei Gen Z e l’influenza che hanno sulle abitudini di spesa dei genitori che porta a concludere una spesa potenziale indiretta di 3 miliardi di dollari. (Elisabetta Melchiorri)