16 giugno 2015

La missione (im)possibile

 
Quattrocentonovantuno milioni di euro per le regioni del Mezzogiorno italiano, stanziati dal Mibact. Così si fa rinascere mezza Italia? O siamo alle solite e tutto finirà nella dispersione generale?

di

Sono arrivato i fondi europei, ma sono tornati indietro. Sono arrivati i POR, e dove sono finiti? Ora arrivano quattrocentonovantuno milioni stanziati dal Ministero per i Beni Culturali e chissà dove andranno. Scettici? Sì, perché la storia del Sud, come diceva egregiamente l’antropologo Ernesto De Martino, è la storia di un abbandono, ed è difficile credere che un cospicuo gruzzolo possa aiutarne le sorti, senza un aiuto gestionale concreto e i giusti appalti. L’unione degli architetti ha parlato di “costruire il futuro con la storia”, e tanto per cambiare si è annunciata l’apertura di nuove sale alla Reggia di Caserta, vittima solo pochi giorni fa della più feroce barzelletta italica: riunione dei sindacati e migliaia di turisti chiusi fuori. 
Stavolta dalla dote pare che circa 114 milioni euro siano destinati alle imprese che operano nel e a favore del settore culturale e turistico: mille e settecento aziende. I conti sono presto fatti: ad ognuna andranno circa 7mila euro. 
Le restanti quote della dotazione sono invece ripartite in trecentosessanta milioni di euro per la tutela e la valorizzazione dei circa sessanta grandi Attrattori culturali presenti nelle cinque regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Qualche nome? Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia, area archeologica di Manduria, complesso di S. Maria della Giustizia di Taranto, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, museo e parco archeologico di Sibari: circa 60mila euro a testa. 
Non è che vorremmo fare le pulci, ma si tratta sempre – considerando gli interventi, la vastità dei siti, e a volte dello stato di incuria, di gocce nel mare. Che per carità, non fanno male, ma difficilmente cambieranno le sorti. 
Altre cifre? Per esempio cinquaquattro milioni saranno destinati a “interventi con progettazione preliminare” da dividersi tra i parchi archeologici di Kaulon e Scolacium, i Castelli Svevi di Bari e Trani, l’area archeologica di Egnazia, il Museo Archeologico Nazionale di Melfi, il Polo Museale del Materano, le aree archeologiche di Grumento e Metaponto, la Reggia e Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello (quest’ultimo completamente in rovina, come vi abbiamo raccontato più volte).
Graziano Del Rio, Ministro alle Infrastrutture e Dario Franceschini hanno parlato di una “nuova sensibilità europea verso il ruolo della cultura nelle politiche di sviluppo” e della cultura e turismo “al centro dell’azione del governo che li considera fondamentali per la ripresa economica del Paese”.
E siamo ancora lì, ad imputare a Tremonti la celebre frase che con la cultura non si mangia, come se in questo caso invece si desse il calcio d’inizio a un grande e prosperoso futuro fatto di bellezza. 
Antonia Pasqua Recchia, invece, ha rassicurato su un’altra questione importante: «Il Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” vedrà messi in atto tutti i protocolli di legalità in coordinamento con l’anticorruzione e i prefetti. Verranno controllati tutti i partecipanti alle gare, anche gli operai». Per non disperdere nulla stavolta? Speriamo, almeno un poco. (MB)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui