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Presso la Dorothy Circus Gallery è in mostra (in contemporanea a Londra) una mostra collettiva dal titolo “Mother and Child” che durerà fino al 9 giugno. Una mostra che vede protagonisti artisti di diverso background, come: Javier Calleja, Marion Peck, Andrey Remnev, Adrian Cox, Amandine Urruty, Andrea Kowch, Aron Wiesenfeld, Audrey Kawasaki, El Gato Chimney, Handiedan, Hyuro, Jade Rivera, Jana Brike, Jeffrey Chang Wang, Koh Kisung, Kukula, Matthew Grabelsky, Peca, Ryan Heshka, Sean Mahan e Sergio Mora.
Le opere di quest’ultimi trattano la tematica delicata della liaison tra madre e figlio/a. Una relazione non sempre ben delineata e, soprattutto, non senza problematiche. Qui si sottolinea la figura di madre come donna coraggiosa, fragile, compassionevole, quel ruolo che si mette in discussione sulla base di un continuo ed interminabile confronto col proprio figlio/a, con la realtà. Un ruolo importante che riesce ad incarnare anche quello di padre, perché dietro tanta delicatezza e sensibilità si cela una forza che nessun altro potrebbe mai avere. Donne che, come affermava Simone de Beauvoir, “non si nasce, si diventa”.
La storia dell’arte ha posto le basi per poter dare inizio a tale ricerca attraverso le classiche raffigurazioni di Madonne con Bambino nelle quali la figura femminile incarna quella sacrale senza tenere in disparte quella umana di donna e madre.
El Gato Chimney, Amaltea, 2019, watercolour and gouache on cotton paper, 100×70 cm
Ma in quante raffigurazioni abbiamo mai visto tangibilmente tale legame? Sicuramente (ovviamente) è evocato, ma in pochissime si è potuto evincere l’amore attraverso un gesto, uno sguardo condiviso. Le prime che mi vengono in mente sono quelle di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348) e una meno ufficiale di Artemisia Gentileschi (1593-1653). In questi due artisti entrambe le figure religiose si guardano lasciando trasparire quel legame, quel sentimento, che mai li separerà. In molte altre raffigurazioni puntano lo sguardo su punti di vista differenti o verso lo spettatore; questo, però, non vuol dire che non ci sia protezione, amore e cura. Questa tipologia di sguardo, sul quale ho posto un focus, è sottolineato anche nelle innumerevoli opere che vestono la galleria. Occhi che s’incontrano e altri che si perdono in vasti panorami, gesti e ambientazioni in cui la maternità viene declinata sulla base di diversi paradigmi, quelli chiaramente contemporanei, nei quali si attraversano gli scenari filosofici e sociologici formalizzati in diverse modalità: dalla New Figurative Art, come dalla provocatoria Urban Art e dell’Asian Art; spaziando tra le tinte, da quelle più cangianti a quelle più cupe. Dinamiche che si incontrano e si scontrano con l’immagine e il ruolo della figura femminile, soprattutto in questo particolare periodo storico.
Valentina Muzi
Mostra visitata il 13 aprile
Dal 13 aprile al 9 giugno 2019
Mother and Child
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari, 76 Roma
Orari: da martedì a venerdì dalle 10.30 alle 18.30
Sabato dalle 11.30 alle 19.30
Info: info@dorothycircusgallery.com