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Andrea Mastrovito – Very Bad Things
Con l’intento di creare un ambiente capace di indurre la riflessione e la partecipazione attiva del visitatore, nonché di dare rilievo al femminile nell’arte, l’artista rivolge l’attenzione al complesso rapporto della donna con l’uomo e con il potere
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Connection Gallery
ciclo espositivo a cura di Massimo Mininni
conferenza stampa
lunedì 17 giugno 2019 ore 12
Sala delle Colonne
Andrea Mastrovito. Very Bad Things
a cura di Ilaria Bernardi
inaugurazione
lunedì 17 giugno 2019 ore 19 – 21
apertura al pubblico
18 giugno – 29 settembre 2019
Connection Gallery è un progetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di
Roma - a cura di Massimo Mininni - nato per promuovere il lavoro di giovani artisti, chiamati a
realizzare un’opera site-specific per il museo. Il primo dei tre momenti dedicati ad altrettanti artisti
italiani contemporanei, selezionati e abbinati ciascuno a un diverso curatore, è quello che inaugura
il 17 giugno con Andrea Mastrovito, autore della mostra Very Bad Things, a cura di Ilaria Bernardi.
Con l’intento di creare un ambiente capace di indurre la riflessione e la partecipazione attiva del
visitatore, nonché di dare rilievo al femminile nell’arte, l’artista rivolge l’attenzione al complesso
rapporto della donna con l’uomo e con il potere. Per farlo, Mastrovito crea un corto-circuito spaziotemporale ispirandosi liberamente a storie che, seppur molto distanti nello spazio e nel tempo,
sono accomunate dal tema delle molestie sessuali: l’episodio biblico di Susanna e i Vecchioni, una
delle più antiche narrazioni sull’argomento; vicende di attualità che coinvolgono la cronaca
quotidiana e il movimento #MeToo, come la controversa vicenda di Ambra Battilana Gutierrez; la
favola di Dafne che si trasformò in pianta pur di sfuggire all’ardore amoroso di Apollo, da lei
rifiutato, e molte altre.
Very Bad Things trae libera ispirazione da molteplici storie per delineare una narrazione ambigua
e di fantasia, in cui i personaggi raffigurati sono simbolici, non identificati né identificabili. La realtà
dei fatti, pur nella sottesa violenza, risulta nascosta tra i diversi piani di lettura per condurre il
visitatore a riflettere sulla reiterazione, in ogni epoca, di vicende circa molestie sulle donne e su
come, molto spesso, sia difficile dimostrare la verità dei fatti.
Per questa ragione, attraverso una particolare soluzione espositiva, Mastrovito propone la
sovrapposizione tra leggibile/non leggibile, vero/falso, conoscibile/inconoscibile, a sottolineare la
dicotomia senza soluzione tra il continuo tentativo dell’uomo di conoscere la verità e l’estrema
difficoltà, se non l’impossibilità, di distinguerla dalla menzogna.
In un’epoca come quella contemporanea, dove i mezzi di comunicazione accentuano tale
complessità attraverso la diffusione di moltissime fake news, l’oggetto di indagine di Very Bad Things è dunque uno dei drammi più caratteristici del nostro tempo: l’(im)possibilità di una
comunicazione intesa quale reale strumento di informazione e di conoscenza sulla realtà odierna.
Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) si è formato in Italia e vive a New York. Il suo percorso si
concentra sul disegno alternando il lavoro in studio a interventi installativi e performativi. Ha vinto
nel 2007 il New York Prize, nel 2012 il Moroso Prize e nel 2016 il Premio Ermanno Casoli. Tra le
personali, Symphony of a Century, Kunsthalle, Osnabruck (2018); Here the Dreamers Sleep,
Museo Andersen, Roma (2015); At the End of the Line, GAMEC, Bergamo (2014) e Le Cinque
Giornate, Museo del Novecento di Milano (2011). Il suo lavoro è stato incluso in numerose
istituzioni in Europa e Stati Uniti, tra cui Museum of Art and Design, New York; MAXXI Museo delle
Arti del XXI secolo, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Manchester Art Gallery, Manchester;
B.P.S. 22, Charleroi; Museum of Contemporary Design and Applied Arts, Lausanne.
Ilaria Bernardi (Pescia, 1985) è una storica dell’arte e curatrice. Dopo una laurea magistrale in
Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia
dell’Arte presso l’Università Ca 'Foscari-IUAV di Venezia. Ilaria è specializzata nell’arte italiana
dagli anni '60 ad oggi e ha curato diverse mostre su questo tema, tra cui Young Italians (Istituto
Italiano di Cultura, New York, co-organizzata da Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY) e Cesare
Tacchi. Una retrospettiva (Palazzo delle Esposizioni, Roma). Tra i suoi precedenti incarichi, ha
lavorato per il Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Rivoli-Torino) sotto la direzione
di Carolyn Christov-Bakargiev, e per la Fondazione Giulio e Anna Paolini (Torino). È inoltre autrice
delle monografie La Tartaruga. Storia di una galleria (Postmedia, Milano, 2018), Giulio Paolini.
Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine (Prinp, Torino, 2017),
Teatro delle Mostre, Roma, maggio 1968 (Scalpendi, Milano, 2014), Arte e impresa (Castello di
Rivoli, Rivoli-Torino, 2017). Ha pubblicato numerosi saggi in cataloghi di mostre, articoli su riviste
di settore e ha tenuto conferenze su arte e artisti italiani in occasione di numerose conferenze in
Italia e all’estero.
ciclo espositivo a cura di Massimo Mininni
conferenza stampa
lunedì 17 giugno 2019 ore 12
Sala delle Colonne
Andrea Mastrovito. Very Bad Things
a cura di Ilaria Bernardi
inaugurazione
lunedì 17 giugno 2019 ore 19 – 21
apertura al pubblico
18 giugno – 29 settembre 2019
Connection Gallery è un progetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di
Roma - a cura di Massimo Mininni - nato per promuovere il lavoro di giovani artisti, chiamati a
realizzare un’opera site-specific per il museo. Il primo dei tre momenti dedicati ad altrettanti artisti
italiani contemporanei, selezionati e abbinati ciascuno a un diverso curatore, è quello che inaugura
il 17 giugno con Andrea Mastrovito, autore della mostra Very Bad Things, a cura di Ilaria Bernardi.
Con l’intento di creare un ambiente capace di indurre la riflessione e la partecipazione attiva del
visitatore, nonché di dare rilievo al femminile nell’arte, l’artista rivolge l’attenzione al complesso
rapporto della donna con l’uomo e con il potere. Per farlo, Mastrovito crea un corto-circuito spaziotemporale ispirandosi liberamente a storie che, seppur molto distanti nello spazio e nel tempo,
sono accomunate dal tema delle molestie sessuali: l’episodio biblico di Susanna e i Vecchioni, una
delle più antiche narrazioni sull’argomento; vicende di attualità che coinvolgono la cronaca
quotidiana e il movimento #MeToo, come la controversa vicenda di Ambra Battilana Gutierrez; la
favola di Dafne che si trasformò in pianta pur di sfuggire all’ardore amoroso di Apollo, da lei
rifiutato, e molte altre.
Very Bad Things trae libera ispirazione da molteplici storie per delineare una narrazione ambigua
e di fantasia, in cui i personaggi raffigurati sono simbolici, non identificati né identificabili. La realtà
dei fatti, pur nella sottesa violenza, risulta nascosta tra i diversi piani di lettura per condurre il
visitatore a riflettere sulla reiterazione, in ogni epoca, di vicende circa molestie sulle donne e su
come, molto spesso, sia difficile dimostrare la verità dei fatti.
Per questa ragione, attraverso una particolare soluzione espositiva, Mastrovito propone la
sovrapposizione tra leggibile/non leggibile, vero/falso, conoscibile/inconoscibile, a sottolineare la
dicotomia senza soluzione tra il continuo tentativo dell’uomo di conoscere la verità e l’estrema
difficoltà, se non l’impossibilità, di distinguerla dalla menzogna.
In un’epoca come quella contemporanea, dove i mezzi di comunicazione accentuano tale
complessità attraverso la diffusione di moltissime fake news, l’oggetto di indagine di Very Bad Things è dunque uno dei drammi più caratteristici del nostro tempo: l’(im)possibilità di una
comunicazione intesa quale reale strumento di informazione e di conoscenza sulla realtà odierna.
Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) si è formato in Italia e vive a New York. Il suo percorso si
concentra sul disegno alternando il lavoro in studio a interventi installativi e performativi. Ha vinto
nel 2007 il New York Prize, nel 2012 il Moroso Prize e nel 2016 il Premio Ermanno Casoli. Tra le
personali, Symphony of a Century, Kunsthalle, Osnabruck (2018); Here the Dreamers Sleep,
Museo Andersen, Roma (2015); At the End of the Line, GAMEC, Bergamo (2014) e Le Cinque
Giornate, Museo del Novecento di Milano (2011). Il suo lavoro è stato incluso in numerose
istituzioni in Europa e Stati Uniti, tra cui Museum of Art and Design, New York; MAXXI Museo delle
Arti del XXI secolo, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Manchester Art Gallery, Manchester;
B.P.S. 22, Charleroi; Museum of Contemporary Design and Applied Arts, Lausanne.
Ilaria Bernardi (Pescia, 1985) è una storica dell’arte e curatrice. Dopo una laurea magistrale in
Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia
dell’Arte presso l’Università Ca 'Foscari-IUAV di Venezia. Ilaria è specializzata nell’arte italiana
dagli anni '60 ad oggi e ha curato diverse mostre su questo tema, tra cui Young Italians (Istituto
Italiano di Cultura, New York, co-organizzata da Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY) e Cesare
Tacchi. Una retrospettiva (Palazzo delle Esposizioni, Roma). Tra i suoi precedenti incarichi, ha
lavorato per il Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Rivoli-Torino) sotto la direzione
di Carolyn Christov-Bakargiev, e per la Fondazione Giulio e Anna Paolini (Torino). È inoltre autrice
delle monografie La Tartaruga. Storia di una galleria (Postmedia, Milano, 2018), Giulio Paolini.
Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine (Prinp, Torino, 2017),
Teatro delle Mostre, Roma, maggio 1968 (Scalpendi, Milano, 2014), Arte e impresa (Castello di
Rivoli, Rivoli-Torino, 2017). Ha pubblicato numerosi saggi in cataloghi di mostre, articoli su riviste
di settore e ha tenuto conferenze su arte e artisti italiani in occasione di numerose conferenze in
Italia e all’estero.
17
giugno 2019
Andrea Mastrovito – Very Bad Things
Dal 17 giugno al 29 settembre 2019
arte contemporanea
Location
Biglietti
intero: € 10,00
ridotto: € 2,00
Orario di apertura
dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30 ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura
Vernissage
17 Giugno 2019, h 19
Autore
Curatore