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Silvia Grandi – Identità e frammentazione
Le tele dell’artista ligure descrivono un percorso interiore autentico, non lineare, di svelamento e ricostruzione di una sostanza in tumultuo, che si fa gesto, segno e significato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ancora mostre di grande qualità alla Galleria d’arte Imago di Perugia. Nel centro
espositivo di corso Cavour si continua a promuovere l’arte contemporanea di artisti che, grazie ai
loro linguaggi, hanno molto da dire. È il caso dell’Informale secondo Silvia Grandi, la protagonista
dell’esposizione ‘Identità e frammentazione’ in programma dal 16 giugno al 10 luglio. Domenica
16, alle ore 18, il vernissage alla presenza dell’artista.
Ben lungi dalla volgarità e dall’insistenza della provocazione, le tele (e non solo) di Silvia Grandi
descrivono un percorso interiore autentico, non lineare, di svelamento e ricostruzione di una
sostanza in tumultuo, che si fa gesto, segno e significato.
In questo viaggio ogni scelta è compiuta con fermezza, la linea descrive una volontà compositiva
solida e matura, alla ricerca costante, non impaziente, di risposte convincenti, ancorché severe, di
una fascino naturale, in cui si sposano eleganza e consistenza. Una poetica estremamente
femminile, ma di una femminilità mai leziosa o seduttiva, profondamente meditata, vissuta e
conquistata. Le sue linee descrivono solchi che potrebbero essere confini di pietra come di ossa,
profili di volti come di catene montuose che a volte si sedimentano, a volte galleggiano, a volte si
frangono, sostenute da scelte cromatiche convergenti, gentili ma fortemente espressive, che
inducono ad una morbida contemplazione.
Questo equilibrio di forze è spia di un dna artistico coerente: orientato dall’esigenza di creare un
segno che resti e che significhi, pur rinunciando alla forma, e in cui si rintraccia la forte
impressione esercitata dalla meditazione sull’Informale, sia segnico che materico. La potenza con
cui Burri buca e brucia tessuti e plastiche seduce l’anima e guida la mano Silvia e quella con cui il
genio di Tapies ricerca lo spirito nella materia la conduce ad avvicinarsi alla civiltà giapponese, così
lontana dalla nostra impostazione occidentale eppure così prossima alla matrice interiore della sua
ispirazione.
Silvia nasce, cresce e vive a Genova, si laurea in filosofia e durante gli studi si appassiona alla
pittura, frequenta alcuni laboratori artistici della sua città e un corso di incisione all’Accademia
Raffaello di Urbino: approfondisce le tecniche di incisione calcografica con materiali atossici nel
Laboratorio Opificio della Rosa di Montefiore Conca. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati sulla
rivista Archivio di Mantova, altri sono esposti in permanenza al Museo 20x20 di Arianna Sartori a
Mantova e al Museattivo Claudio Costa di Genova. Partecipa a numerose esposizioni collettive e
personali: fra le prime presso la Fondazione Garaventa di Genova (2007/8), la Galleria e Studio
Puntodue di Calice Ligure (2012 e 2016), il centro culturale Ariele di Torino e l’Abbazia di S. Maria
di Finalpia a Finale Ligure (2015), il palazzo Ducale di Genova (2016) e il Laboratorio MultiploUnico
di Torino (2018); fra le seconde presso lo Spazio M&M di A. Meneghini e Il Museattivo Claudio
Costa di Genova (2012/13), il Al51Lab di Alessandria (2015) e l’Area Privata Gallery di Perugia
(2018).
espositivo di corso Cavour si continua a promuovere l’arte contemporanea di artisti che, grazie ai
loro linguaggi, hanno molto da dire. È il caso dell’Informale secondo Silvia Grandi, la protagonista
dell’esposizione ‘Identità e frammentazione’ in programma dal 16 giugno al 10 luglio. Domenica
16, alle ore 18, il vernissage alla presenza dell’artista.
Ben lungi dalla volgarità e dall’insistenza della provocazione, le tele (e non solo) di Silvia Grandi
descrivono un percorso interiore autentico, non lineare, di svelamento e ricostruzione di una
sostanza in tumultuo, che si fa gesto, segno e significato.
In questo viaggio ogni scelta è compiuta con fermezza, la linea descrive una volontà compositiva
solida e matura, alla ricerca costante, non impaziente, di risposte convincenti, ancorché severe, di
una fascino naturale, in cui si sposano eleganza e consistenza. Una poetica estremamente
femminile, ma di una femminilità mai leziosa o seduttiva, profondamente meditata, vissuta e
conquistata. Le sue linee descrivono solchi che potrebbero essere confini di pietra come di ossa,
profili di volti come di catene montuose che a volte si sedimentano, a volte galleggiano, a volte si
frangono, sostenute da scelte cromatiche convergenti, gentili ma fortemente espressive, che
inducono ad una morbida contemplazione.
Questo equilibrio di forze è spia di un dna artistico coerente: orientato dall’esigenza di creare un
segno che resti e che significhi, pur rinunciando alla forma, e in cui si rintraccia la forte
impressione esercitata dalla meditazione sull’Informale, sia segnico che materico. La potenza con
cui Burri buca e brucia tessuti e plastiche seduce l’anima e guida la mano Silvia e quella con cui il
genio di Tapies ricerca lo spirito nella materia la conduce ad avvicinarsi alla civiltà giapponese, così
lontana dalla nostra impostazione occidentale eppure così prossima alla matrice interiore della sua
ispirazione.
Silvia nasce, cresce e vive a Genova, si laurea in filosofia e durante gli studi si appassiona alla
pittura, frequenta alcuni laboratori artistici della sua città e un corso di incisione all’Accademia
Raffaello di Urbino: approfondisce le tecniche di incisione calcografica con materiali atossici nel
Laboratorio Opificio della Rosa di Montefiore Conca. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati sulla
rivista Archivio di Mantova, altri sono esposti in permanenza al Museo 20x20 di Arianna Sartori a
Mantova e al Museattivo Claudio Costa di Genova. Partecipa a numerose esposizioni collettive e
personali: fra le prime presso la Fondazione Garaventa di Genova (2007/8), la Galleria e Studio
Puntodue di Calice Ligure (2012 e 2016), il centro culturale Ariele di Torino e l’Abbazia di S. Maria
di Finalpia a Finale Ligure (2015), il palazzo Ducale di Genova (2016) e il Laboratorio MultiploUnico
di Torino (2018); fra le seconde presso lo Spazio M&M di A. Meneghini e Il Museattivo Claudio
Costa di Genova (2012/13), il Al51Lab di Alessandria (2015) e l’Area Privata Gallery di Perugia
(2018).
16
giugno 2019
Silvia Grandi – Identità e frammentazione
Dal 16 giugno al 10 luglio 2019
arte contemporanea
Location
IMAGO GALLERIA D’ARTE
Perugia, Corso Cavour, 19, (Perugia)
Perugia, Corso Cavour, 19, (Perugia)
Vernissage
16 Giugno 2019, ore 18
Autore