Carlo Mari, nato a Milano nel 1959, fotografo professionista, eclettico, si occupa di fotografia e di reportage, viaggi e natura, strizzando l’occhio alla fotografia di moda e di pubblicità.
Amante del continente nero in tutte le sue sfaccettature, ha pubblicato 13 libri fotografici.
Dentro gli occhi di questo artista silenzioso vibrano e risuonano i ritmi e le luci di un continente intero che è l’immagine primordiale del mondo e perciò specchio di tutte le nostre memorie più profonde e inconsce.
“Sapere che è possibile creare un lavoro complesso con solo due elementi fondamentali è la cosa più affascinante che io possa immaginare. Lavorare digitalmente è una specie di filosofia per me.
Significa creare con il linguaggio binario di 0 e 1. Due valori complementari che possono essere interpretati in più modi come “on e off”, “sì e no”, ma anche come “yin e yang”, “essere o non essere“, Iside e Osiride”, racconta Carlo Mari.
Giovanni Gastel, anche lui noto fotografo, lo descrive così: “Carlo Mari è un artista visionario. La mia stima per lui ha origini remote. Quando arrivò (qualche anno fa, per la verità) nel mio studio, mi colpì la sua intelligenza brillante racchiusa in un carattere introverso e silenzioso. Diventandogli amico, mi fu però subito chiaro che sotto l’involucro austero vibrava una fantasia notevole e la rara capacità di vedere il mondo con occhi nuovi. La sua carriera ha poi dimostrato che la creatività cercava solo un palcoscenico straordinario per entrare in scena”.
Attraverso la scelta di alcune sue immagini, la mostra cercherà di raccontare la sua storia, che ha ancora molti capitoli da scrivere…