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L’ASP-Azienda Speciale Palaexpo, accogliendo le indicazioni dell’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma, ha presentato il nuovo Polo delle Culture Contemporanee, che diventerà operativo da gennaio 2020 e che, in effetti, più che portare una ventata rivoluzionaria, sembra ratificare quanto già in essere.
Le strutture riunite in questa gestione saranno infatti il Palazzo delle Esposizioni, il Macro/via Nizza e il Mattatoio, spazi già sotto l’egida di ASP, presieduta da Cesare Pietroiusti, e che, in questo modo, dovrebbero veder valorizzate le proprie specificità. Seguendo alcuni punti programmatici: «il dialogo e la convergenza fra i diversi ambiti della cultura e della ricerca, in particolare fra arte e scienza; la produzione attiva e sperimentale di esperienze e di conoscenza; la valorizzazione delle diversità e dell’interdisciplinarietà; l’accessibilità e la costituzione di comunità per la condivisione del sapere e delle diverse forme del sensibile», si legge nel comunicato.
Palazzo delle Esposizioni presenta così il triennio 2020-2022, che prevedrà un calendario di mostre decisamente eterogenee, da “Sublimi Anatomie”, incentrata sull’osservazione storica e contemporanea del corpo umano, a “Carlo Rambaldi e Makinarium”, sugli effetti speciali visuali declinati secondo la tradizione artigianale, da “Tecniche di evasione”, sulle modalità del dissenso degli artisti nell’Europa dell’Est, a due grandi retrospettive dedicate a Jim Dine e a Gabriele Basilico. Nell’ottobre 2020 sarà ospitata la XVII edizione della Quadriennale e continuità anche per il World Press Photo.
Il Mattatoio diventerà il nuovo laboratorio permanente sui linguaggi della performance, declinati nei quattro ambiti di arti visive, musica, teatro e danza. Verrà dato impulso a una scuola di alta formazione interdisciplinare, partendo da un Master di II livello in “Arti Performative e Spazi Comunitari”, in convenzione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Intanto, l’Azienda Speciale Palaexpo ha promosso un bando pubblico attraverso il quale sarà individuato un responsabile della programmazione e delle attività del nuovo Laboratorio del Mattatoio.
Cambiamenti in vista anche per il MACRO – sul quale avevamo già scritto nei giorni scorsi – in particolare per la figura del direttore. «Il progetto sperimentale Macro Asilo, aperto al pubblico nel periodo ottobre 2018 – dicembre 2019, si è dimostrato, con risultati crescenti giorno dopo giorno, in grado di creare, all’interno degli spazi del museo di via Nizza, una dimensione aperta alle proposte di artisti, curatori e ricercatori provenienti dalle diverse discipline. Un invito al dialogo con la città, gratuito e accessibile a tutti», continua il comunicato. Parole di elogio, dunque, per l’operato di Giorgio De Finis ma che non varranno una riconferma dell’incarico, fortemente voluto dal vicesindaco Luca Bergamo ma in scadenza il 31 dicembre 2019 e senza alcuna speranza di una riconferma diretta.
Dunque, salutata con affetto questa fase sperimentale, è il momento di andare avanti, oltre o lateralmente, che dir si voglia. A partire dalla figura apicale, cioè dal direttore che, questa volta, sarà scelto con un bando pubblico: «Per il triennio 2020-2022 l’Azienda sta quindi avviando il percorso per una selezione pubblica volta all’individuazione di un progetto culturale che dia sviluppo e innovazione all’esperienza che il Macro ha rappresentato e rappresenta. L’intento è quello di valorizzare l’apertura, la pluralità, le pratiche discorsive, verso una trasformazione della figura del visitatore che contribuisce alla creazione di contenuti, incoraggiando la presenza di studenti e promuovendo la ricerca e la sperimentazione artistica nazionale e internazionale. Particolare importanza sarà data alla collaborazione con le Accademie e gli Istituti di cultura presenti a Roma».