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Giulio Valerio Mancini – Un architetto, uno scultore, tre paesaggi
La mostra del fotografo e architetto Mancini, propone una sintesi della sua ricerca su tre temi: l’architettura attraverso un lavoro sulla palazzina del Girasole di Luigi Moretti, la fotografia di interni, che esplora lo studio del ceramista Carlo Zauli, ed il paesaggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giulio Valerio Mancini si laurea in architettura alla Sapienza di Roma con una tesi in composizione architettonica. Sempre affascinato dalla rappresentazione, coltiva parallelamente l'interesse per la fotografia. Si perfeziona con il fotografo Luca Capuano a Bologna. Affianca all'architettura progetti di ricerca personale.
Il lavoro della palazzina del Girasole è un lavoro d'accento che racconta la linea in architettura. Giulio, inquadrando, sceglie di tagliare alcuni elementi architettonici come finestre e scale. L'ombra riempie i buchi neri di un materiale poroso e ruvido come il travertino e si poggia sulle fughe orizzontali e sui tagli diagonali delle lastre disegnate dal grande Moretti. La luce, con il suo spessore, scolpisce la plasticità della materia ed esalta le irregolarità di una pietra “maleducata” che è divenuta Roma da più di un secolo. Le fotografie su Carlo Zauli sono un racconto intimo di un luogo di lavoro e di un lavorar di mano. L'ambiente non è ricostruito o abbellito in maniera decorativa. Di questo vissuto nulla si perde, nessun oggetto viene spostato. La luce naturale si poggia morbidamente sugli attrezzi che trova. Non viene aggiunta luce artificiale ad appiattire, anzi sono lasciate delle piccole ombre degli oggetti e , nel finale, una larga penombra. I paesaggi di Giulio sono fatti di sole linee e apertura di campo. Sembra ci sia in ognuno un invito ad un andare: le linee prospettiche disegnate dai tronchi innevati, la piega del fiume, l’increspatura curva dell’onda del mare portano ad un altrove che si può solo
immaginare al di fuori dei bordi bianchi. Uno sguardo asciutto e lirico, il suo.
Substratum
Il lavoro della palazzina del Girasole è un lavoro d'accento che racconta la linea in architettura. Giulio, inquadrando, sceglie di tagliare alcuni elementi architettonici come finestre e scale. L'ombra riempie i buchi neri di un materiale poroso e ruvido come il travertino e si poggia sulle fughe orizzontali e sui tagli diagonali delle lastre disegnate dal grande Moretti. La luce, con il suo spessore, scolpisce la plasticità della materia ed esalta le irregolarità di una pietra “maleducata” che è divenuta Roma da più di un secolo. Le fotografie su Carlo Zauli sono un racconto intimo di un luogo di lavoro e di un lavorar di mano. L'ambiente non è ricostruito o abbellito in maniera decorativa. Di questo vissuto nulla si perde, nessun oggetto viene spostato. La luce naturale si poggia morbidamente sugli attrezzi che trova. Non viene aggiunta luce artificiale ad appiattire, anzi sono lasciate delle piccole ombre degli oggetti e , nel finale, una larga penombra. I paesaggi di Giulio sono fatti di sole linee e apertura di campo. Sembra ci sia in ognuno un invito ad un andare: le linee prospettiche disegnate dai tronchi innevati, la piega del fiume, l’increspatura curva dell’onda del mare portano ad un altrove che si può solo
immaginare al di fuori dei bordi bianchi. Uno sguardo asciutto e lirico, il suo.
Substratum
10
luglio 2019
Giulio Valerio Mancini – Un architetto, uno scultore, tre paesaggi
10 luglio 2019
architettura
fotografia
fotografia
Location
SUBSTRATUM
Roma, via in Selci , 84B, (Roma)
Roma, via in Selci , 84B, (Roma)
Orario di apertura
mercoledì 10 luglio ore 18:30
Vernissage
10 Luglio 2019, ore 18:30
Autore
Curatore