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Andrea Fagioli – Il tempo è vicino
La mostra Il tempo è vicino di Andrea Fagioli, che inner room propone per il ciclo I valori dell’arte, si colloca nell’ambito Open Zona Toselli, un programma di arte contemporanea diffuso all’interno delle attività della zona artigianale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
inner room© — inner room jewelbox©
per il ciclo i valori dell'arte ha il piacere di presentare
Andrea Fagioli-Il tempo è vicino
Opening 05 luglio 2019 ore 17.30
durata mostra: 06 luglio — 06 settmbre
lun/ven: ore 10.00-13.00 / 15.00 — 19.30
sab: 10.00-13.00
La mostra Il tempo è vicino di Andrea Fagioli, che inner room propone per il ciclo I valori dell'arte, si colloca nell'ambito Open Zona Toselli, un programma di arte contemporanea diffuso all'interno delle attività della zona artigianale. Questo appuntamento ha oggi due sedi espositive: la storica fusi&fusi e per la prima volta il bar ristorante Sosta dell'Artigiano.
L’esposizione comprende quattro opere di Fagioli in assemblaggio ready made che, nell’ambito della sua poliedrica produzione artistica, sintetizzano un percorso di ricerca esteso per quasi quarant’anni (dal 1980 a oggi) dedicato a temi biblico escatologici, dalla Bereshit (Genesi per i messianici) alla Rivelazione (Apocalisse per i laici). Rispettoso della profondità dottrinale e simbolica ebraico-cristiana ma scevro da ogni affettata religiosità (notevole in questo tempo di agitatori di amuleti), Fagioli rende quotidiane e genuinamente domestiche le sue riflessioni bibliche, manifestando il suo intervento artistico in due orientamenti espressivi o, se vogliamo, in un unico impianto segnaletico che indica due direzioni, forse solo apparentemente contrarie, l’escatologico e il quotidiano.
Il titolo della mostra si insinua nel gioco simbolico e linguistico di questa dicotomia, ricordandoci che il tempo a noi vicino, la nostra quotidianità, è giunto alla fine, e che i segni del tempo che verrà, il tempo escatologico, sono e ci sono vicini. Fagioli restituisce nelle sue opere familiarmente apocalittiche il segno di un linguaggio colto, incentrato sull’applicazione del fare nell’ambito di una militanza artistica a tutto tondo, immersa in una dimensione di ricerca espressiva in cui il quotidiano altro non è che un’estensione dello studio, inteso come luogo dell’esperienza artistica vissuta.
Lì accanto al pop immancabile della quotidianità, sorgono le istanze colte, anzi auliche, della cultura teologica ebraico cristiana. I fatti riportati nella Torah ed in libri biblici sono resi plastici da Fagioli grazie proprio alla familiarità che stabilisce con essi. I principi dell’Incarnazione, la narrazione della Creazione, la Caduta agli inferi e la Rivelazione della fine dei tempi non sono contestualizzati, bensì incontrati, secondo il paradigma picassiano, nella quotidianità fatta di accessori per la vita, di oggetti che si rivelano vere epifanie, come la Genesi sotto vetro, il Verbo immerso in formalina, o la fine dei tempi incontrata nello scaffale del tiro a segno del luna park, dove le bolle di vetro coi pesci sono ancora, per molti, oggetti meravigliosi.
Fagioli nella sua opera riconduce a termini familiari queste rivelazioni escatologiche, liberandoci da tabù religiosi proprio grazie al far emergere le tracce della nostra eredità culturale, segno di una presenza che è intorno a noi, ma che ci appare solo se è rivelata. Fagioli pone a livello gadget concetti profondi, facendoli affiorare alla piena accessibilità, senza barriere, ma non banalizzando, perché proprio là dove sembra che l’opera giochi a livello di raffinato collage formale, siamo spinti a scendere nel profondo del segno che si fa simbolo, e diviene esperienza del vero.
Fagioli ha mosso i suoi primi passi nell’ambiente post contestazione di Siena, città onirica, manifestando fin dalla prima enfasi formale questa sua attitudine a misurarsi con temi aulici, riallacciandosi a quelle istanze ludico dadaiste che alla fine degli anni ‘70 del ‘900 sorgono nell’arte italiana, reduce da un decennio duro, anzi durissimo, di impegno socio rivoluzionario e che sfoceranno nella parentesi edonistico-recuperista del decennio successivo, così come nell’edonismo-cinico post tecnico di quello ulteriore. Fagioli palesa la sua creatività in chiave coi tempi e i modi dell'arte, pur tenendosi a distanza dagli epicentri riconosciuti. Il che testimonia un idem-sentire e insieme una distanza che travalica il limes socio geografico. Poco incline alla comunione filosofico-formale con il milieu artistico della sua generazione, Fagioli vi si accosta quel tanto che basta per farci leggere la sua opera nel solco di una impegnata rilettura critica della critica sociale.
ANDREA FAGIOLI
Siena nel 1961. Studia all’Istituto d’Arte di Siena, al Liceo Artistico di Carrara e all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Oltre a insegnare Discipline Plastiche e Scultoree presso il Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena, espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Parte integrante della sua produzione sono commissioni di arte applicata per enti e collezionisti privati, scenografie per il teatro di ricerca e di salute mentale, opere pubbliche e di arte ambientale.
Il coordinamento teoretico è a cura del Dr. Romeo Giuli
l’evento si inquadra nella manifestazione : open zona toselli
info e contatti
Opening 05 giugno ore 17.30
inner room©
fusi&fusi
via G.di Mannaia, 15
Sosta dell'Artigiano
Via dell'artigianato, 13
53100 Siena
www.inner-room.org
innerroom1@gmail.com
www.radioarte.it
+390577 43160/7
inner room© . Inner room nasce in continuazione e in discontinuità con la vicenda artistica italiana: l’aspetto continuativo si riferisce soprattutto al carattere performativo dell’iniziativa; tutti i dettagli sono caratterizzanti un atteggiamento artistico compartecipativo degli autori. L’aspetto discontinuativo è rappresentato dal fatto che gli autori non sono sotto la tutela di colui che li presenta e rappresenta: non più artisti che delegano. In questo senso si rivaluta la tradizione da quella performativa a quella riflessiva ed eremitica. Siamo ovviamente lontani da ogni intendimento di vuota celebrazione rituale: l’umano e il trascendente ritrovano un equilibrio antico.
Etichetta di produzione artistica nata in Siena nel 2010 originariamente come spazio underground di 7 metri quadrati letteralmente sotto il livello stradale all’interno dello storico negozio fusi&fusi, Inner room organizza ciclicamente in sede e in differenti luoghi mostre e incontri coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea nelle molteplici realtà di ricerca e produzione dell’azienda stessa, il tutto per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Per la sua natura si adatta anche al dialogo con realtà operative e produttive di vario indirizzo, apparentemente lontane all’arte contemporanea, riuscendo secondo il suo scopo a individuare il potenziale dello spazio, favorire la nascita e sviluppare il dialogo opera/uomo coniugando il linguaggio dell’arte con la valorizzazione di senso della realtà che lo ospita. inner room presenta per ogni mostra un gioiello d’artista
per il ciclo i valori dell'arte ha il piacere di presentare
Andrea Fagioli-Il tempo è vicino
Opening 05 luglio 2019 ore 17.30
durata mostra: 06 luglio — 06 settmbre
lun/ven: ore 10.00-13.00 / 15.00 — 19.30
sab: 10.00-13.00
La mostra Il tempo è vicino di Andrea Fagioli, che inner room propone per il ciclo I valori dell'arte, si colloca nell'ambito Open Zona Toselli, un programma di arte contemporanea diffuso all'interno delle attività della zona artigianale. Questo appuntamento ha oggi due sedi espositive: la storica fusi&fusi e per la prima volta il bar ristorante Sosta dell'Artigiano.
L’esposizione comprende quattro opere di Fagioli in assemblaggio ready made che, nell’ambito della sua poliedrica produzione artistica, sintetizzano un percorso di ricerca esteso per quasi quarant’anni (dal 1980 a oggi) dedicato a temi biblico escatologici, dalla Bereshit (Genesi per i messianici) alla Rivelazione (Apocalisse per i laici). Rispettoso della profondità dottrinale e simbolica ebraico-cristiana ma scevro da ogni affettata religiosità (notevole in questo tempo di agitatori di amuleti), Fagioli rende quotidiane e genuinamente domestiche le sue riflessioni bibliche, manifestando il suo intervento artistico in due orientamenti espressivi o, se vogliamo, in un unico impianto segnaletico che indica due direzioni, forse solo apparentemente contrarie, l’escatologico e il quotidiano.
Il titolo della mostra si insinua nel gioco simbolico e linguistico di questa dicotomia, ricordandoci che il tempo a noi vicino, la nostra quotidianità, è giunto alla fine, e che i segni del tempo che verrà, il tempo escatologico, sono e ci sono vicini. Fagioli restituisce nelle sue opere familiarmente apocalittiche il segno di un linguaggio colto, incentrato sull’applicazione del fare nell’ambito di una militanza artistica a tutto tondo, immersa in una dimensione di ricerca espressiva in cui il quotidiano altro non è che un’estensione dello studio, inteso come luogo dell’esperienza artistica vissuta.
Lì accanto al pop immancabile della quotidianità, sorgono le istanze colte, anzi auliche, della cultura teologica ebraico cristiana. I fatti riportati nella Torah ed in libri biblici sono resi plastici da Fagioli grazie proprio alla familiarità che stabilisce con essi. I principi dell’Incarnazione, la narrazione della Creazione, la Caduta agli inferi e la Rivelazione della fine dei tempi non sono contestualizzati, bensì incontrati, secondo il paradigma picassiano, nella quotidianità fatta di accessori per la vita, di oggetti che si rivelano vere epifanie, come la Genesi sotto vetro, il Verbo immerso in formalina, o la fine dei tempi incontrata nello scaffale del tiro a segno del luna park, dove le bolle di vetro coi pesci sono ancora, per molti, oggetti meravigliosi.
Fagioli nella sua opera riconduce a termini familiari queste rivelazioni escatologiche, liberandoci da tabù religiosi proprio grazie al far emergere le tracce della nostra eredità culturale, segno di una presenza che è intorno a noi, ma che ci appare solo se è rivelata. Fagioli pone a livello gadget concetti profondi, facendoli affiorare alla piena accessibilità, senza barriere, ma non banalizzando, perché proprio là dove sembra che l’opera giochi a livello di raffinato collage formale, siamo spinti a scendere nel profondo del segno che si fa simbolo, e diviene esperienza del vero.
Fagioli ha mosso i suoi primi passi nell’ambiente post contestazione di Siena, città onirica, manifestando fin dalla prima enfasi formale questa sua attitudine a misurarsi con temi aulici, riallacciandosi a quelle istanze ludico dadaiste che alla fine degli anni ‘70 del ‘900 sorgono nell’arte italiana, reduce da un decennio duro, anzi durissimo, di impegno socio rivoluzionario e che sfoceranno nella parentesi edonistico-recuperista del decennio successivo, così come nell’edonismo-cinico post tecnico di quello ulteriore. Fagioli palesa la sua creatività in chiave coi tempi e i modi dell'arte, pur tenendosi a distanza dagli epicentri riconosciuti. Il che testimonia un idem-sentire e insieme una distanza che travalica il limes socio geografico. Poco incline alla comunione filosofico-formale con il milieu artistico della sua generazione, Fagioli vi si accosta quel tanto che basta per farci leggere la sua opera nel solco di una impegnata rilettura critica della critica sociale.
ANDREA FAGIOLI
Siena nel 1961. Studia all’Istituto d’Arte di Siena, al Liceo Artistico di Carrara e all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Oltre a insegnare Discipline Plastiche e Scultoree presso il Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena, espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Parte integrante della sua produzione sono commissioni di arte applicata per enti e collezionisti privati, scenografie per il teatro di ricerca e di salute mentale, opere pubbliche e di arte ambientale.
Il coordinamento teoretico è a cura del Dr. Romeo Giuli
l’evento si inquadra nella manifestazione : open zona toselli
info e contatti
Opening 05 giugno ore 17.30
inner room©
fusi&fusi
via G.di Mannaia, 15
Sosta dell'Artigiano
Via dell'artigianato, 13
53100 Siena
www.inner-room.org
innerroom1@gmail.com
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+390577 43160/7
inner room© . Inner room nasce in continuazione e in discontinuità con la vicenda artistica italiana: l’aspetto continuativo si riferisce soprattutto al carattere performativo dell’iniziativa; tutti i dettagli sono caratterizzanti un atteggiamento artistico compartecipativo degli autori. L’aspetto discontinuativo è rappresentato dal fatto che gli autori non sono sotto la tutela di colui che li presenta e rappresenta: non più artisti che delegano. In questo senso si rivaluta la tradizione da quella performativa a quella riflessiva ed eremitica. Siamo ovviamente lontani da ogni intendimento di vuota celebrazione rituale: l’umano e il trascendente ritrovano un equilibrio antico.
Etichetta di produzione artistica nata in Siena nel 2010 originariamente come spazio underground di 7 metri quadrati letteralmente sotto il livello stradale all’interno dello storico negozio fusi&fusi, Inner room organizza ciclicamente in sede e in differenti luoghi mostre e incontri coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea nelle molteplici realtà di ricerca e produzione dell’azienda stessa, il tutto per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Per la sua natura si adatta anche al dialogo con realtà operative e produttive di vario indirizzo, apparentemente lontane all’arte contemporanea, riuscendo secondo il suo scopo a individuare il potenziale dello spazio, favorire la nascita e sviluppare il dialogo opera/uomo coniugando il linguaggio dell’arte con la valorizzazione di senso della realtà che lo ospita. inner room presenta per ogni mostra un gioiello d’artista
05
luglio 2019
Andrea Fagioli – Il tempo è vicino
Dal 05 luglio al 05 settembre 2019
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
INNER ROOM – FUSI&FUSI
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Orario di apertura
lun/ven: ore 10.00-13.00 / 15.00 — 19.30
sab: 10.00-13.00
Vernissage
5 Luglio 2019, ore 17.30
Autore