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C’è una bella storia dietro queste fotografie. Perché di foto si tratta, anche se sembrano quadri o disegni “aiutati” da un computer. E invece è tutto vero.
Sette anni fa Thierry Bornier, francese, molla il bel lavoro che aveva svolto fino ad allora a New York, dal 2001 al 2008, dove era Chief Financial Officer di un’azienda internazionale di moda. E decide di darsi alla fotografia. Due sono i campi che lo attraggono: la moda, vecchia conoscenza, e il paesaggio. Per conoscere il quale va nella Cina del sud, lo Yunnan, dove abbondano le coltivazioni di riso dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. E rimane incantato da quello che scopre. Comincia a fotografare questi paesaggi con esposizioni lentissime, in panoramiche dall’alto. In breve, decide che quella è la sua strada e rimane in Cina svariati anni.
Oggi Thierry Bornier è un acclamato fotografo di moda, ma un ancor più interessante fotografo del paesaggio. Che ritrae con una delle migliori macchine che ci siano al mondo: la Phase one IQ280.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.