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Bruno Munari La sedia per visite brevissime
opera
“Bruno Munari, la sua genialità, la sua ironia, creano nel 1945 la sedia per visite brevissime. Progettata per la Zanotta fu creata in nove soli esemplari, la sua particolarità più evidente è la seduta, inclinata a 45° suggerisce all’ospite di non fermarsi troppo”…
“Il più grande ostacolo alla comprensione di un’opera d’arte è quello di voler capire. ” B.Munari.
Bruno Munari (1907-1998) è stato un progettista, designer…insomma un artista intelligente, attento e imprevedibile. Nel 1942 pubblica un libro sulle Macchine inutili, e comincia a costruirle nel 1947: delicati strumenti “inutili” caratterizzati da un’apparente incertezza, un disequilibrio irreale, che ne costituiscono il fascino mentre disegnano e caratterizzano lo spazio. Dal 1945 scrive libri per bambini, dal 1949 i Libri illeggibili. Nel 1948 è tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta).
Nel 1945 per la Zanotta Bruno Munari inventa una sedia, parafrasando uno stile di vita frenetico. I materiali sono classici, noce lucidato a cera con intarsi e sedile in alluminio anodizzato, per garantire, forse, un migliore scivolamento dell’ospite verso l’uscita.
Vengono prodotti solo nove esemplari, tutti firmati da Munari.
La frenesia che ruba il tempo, la velocità dei tempi moderni, la vita vissuta di corsa, ci fa perdere il piacere degli incontri, delle chiacchiere, dell’ascolto davanti ad una tazza di tè? Sembrava voler chiedere Munari con questa sua opera, per poi trovare una risposta da solo: bene, allora sedetevi qui.
La seduta della sedia per visite brevissime, è inclinata a 45°, invita l’ospite a non fermarsi troppo, perché non c’è tempo, perché la sua visita probabilmente non è gradita, perché c’è altro da fare e il tempo speso nell’incontro è valutato come perso.
Come uno scivolo per bambini, perché, forse cerchiamo riparo nei giochi dell’infanzia dalla vita che facciamo da adulti, fare in modo che chi ci viene a trovare sia indotto ad andarsene senza doverglielo dire è più facile, più divertente.
Un oggetto di design? Un gioco? Un’opera d’arte? Un’ironica provocazione? Forse tutte insieme, la sedia di Munari è intelligenza, è divertimento, è arte.
Come lui stesso ha affermato, l’arte perde di significato quando si cerca di capirla, poi con ironia, ha risposto ai puristi, a chi fa design senza divertirsi, dicendo:
“L’uovo ha una forma perfetta benché sia fatto col culo” B.Munari.
bibliografia essenziale
1942. Munari Bruno, Le macchine di Munari
1945. Munari Bruno, Mai contenti
1958. Munari Bruno, Les fourchettes de Munari – The Munari’s Forks
1967. Munari Bruno, Libro Illeggibile N.Y. 1
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[exibart]
dal libro dei salmi:
se non sarete come bambini non entrerete nel regno dei cieli.
B.Munari, Da cosa nasce cosa, Laterza Bari
Il Principe di Palagonia nella sua estrosa villa bagherese, metteva nelle poltrone su cui faceva sedere i suoi ospiti dei lunghi spilloni. La cosa fece incazzare non poco Goethe, di passaggio nel corso del suo viaggio in Sicilia. Mezzi diversi, spirito identico. W l’Italia……
La sedia inclinata fa parte degli eggetti inutili, non serve chiedersi perchè Munari inventa la sedia inclinata, lui stesso ci dice che l’Arte perde di significato quando si cerca di capirla.
Secondo me bisogna interrogarsi sul significato dell’arte. Altrimenti diventa un vuoto giochetto. Ovviamente questa sedia di Munari non parla di massimi sistemi ma è un gustosissimo divertissement…volendo ci si può ricamare sopra…i segni della comunicazione sociale…il mobilio come immagine dell’uomo moderno…ma nel caso in specie mi sembra una forzatura (a proposito quante forzature in giro…!!!). Ai posteri l’ardua sentenza!!!
Questa sedia cosi’ spiritosa deve essere vista nel mondo immaginario del munari inventore di tante altre amenità contenute nel suo “dizionario delle macchine inutili” vedi la macchina per agitare la coda di cane stanco e tante altre delizie ivi contenute.
il suo CODICE OVVIO..straordinario!libro editato da einaudi quando era una bella importante casa editrice.. da conservare con gelosia..
roberto