10 settembre 2015

L’unione (dei musei) fa la forza?

 
Italia “museo diffuso”. È un refrain che abbiamo sentito fino allo sfinimento, e spesso si è incolpato il Ministero o, in linea di massima, gli enti pubblici, di non riuscire a creare una solida rete intorno alle piccole istituzioni, spesso isolate. Ora, dalle Marche, arriva una novella. Forse lieta

di

Dal Ministero al Comune, e viceversa. Sono tutti coinvolti nel protocollo d’intesa che unisce – per una valorizzazione integrata – i musei di Fano, Pesaro e Urbino. La volontà? Rilanciare il turismo, secondo Franceschini “a livello mondiale”. 
Prima di pensare ingenuamente, però, che nel nord delle Marche arriveranno frotte di turisti dall’intero pianeta grazie a questa unione, c’è qualcosa di buono da prendere in questa comunicazione: il fatto che si metta nero su bianco una stipula di collaborazione e, soprattutto, di non belligeranza e dialogo reciproco.
Non sempre è facile, infatti, mettere d’accordo comune, provincia e regione, se poi ci si mette di mezzo lo stato. “Questa collaborazione permetterà di sperimentare forme innovative di promozione”, ha rimarcato il MIBACT, in occasione dell’annuncio.
All’atto pratico, quello che potrà interessare gli utenti, è un calendario coordinato delle mostre e degli eventi culturali, e quello che offrirà questa nuova “forma” museale alla cittadinanza attiva è la creazione di (si spera) un nuovo distretto turistico; per la “politica del cittadino” si tratta della definizione e realizzazione di promozioni inerenti al circuito.
Cosa stiamo dicendo? Che forse questo museo diffuso che è l’Italia, con un po’ di concentrazione, magari avrebbe qualche speranza in più. Resta da capire quanti, e come, saranno distribuiti i fondi, giusto per iniziare. Al di là di direttori vecchi e nuovi. (MB)

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