25 settembre 2015

Come se la passa la Cina?

 

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artnet e la China Association of Auctioneers hanno pubblicato la loro terza relazione annuale sull’andamento del mercato dell’arte e dell’antiquariato cinese, che riguarda il 2014. 
Continuano a raffreddarsi gli entusiasmi da oriente, lo confermano i numeri, che con la crisi in atto, non saranno dic erto migliori nel 2015 secondo le previsioni. Per l’anno passato infatti le vendite mondiali di arte cinese sono scese a 7,9 miliardi, in flessione del 7,1 per cento rispetto agli 8,5 miliardi nel 2013. Se confrontato con le cifre del 2011 il calo sembra essere catastrofico, pari al 31,3 per cento rispetto al picco di valore raggiunto solo 4 anni fa di 11,5 miliardi. Il mercato cinese è afflitto da problemi che hanno reso il calo molto più rapido: la mancanza di trasparenza e i mancati pagamenti. 
Guardando al lato positivo della faccenda, questo rallentamento del mercato sta portando anche ad un maggior controllo dei prezzi, riportandoli su una media più realistica, che ha permesso di aver accesso all’arte cinese anche a collezionisti che erano stati scoraggiati dai prezzi gonfiati della stagione 2010-2011.
Un dato che racconta questo momento riguarda la diminuzione del numero di lotti di alto valore che hanno ottenuto, cioè, più di un milione e mezzo di dollari, numero sceso a 389 nel 2014, a fronte dei 429 nel 2012. Un fattore che ha alimentato questo calo del mercato e dei prezzi è l’operazione di maggior controllo del governo cinese nella sua campagna contro la corruzione. 
Una buona notizia però sembra arrivare per l’arte occidentale. Mentre la fame per l’arte cinese si è placata, è aumentata negli ultimi anni, l’attenzione dei collezionisti cinesi per l’arte proveniente dall’altro lato del pianeta. Soltanto nel 2014 ci sono state un buon numero di vendite di alto profilo a collezionisti provenienti dalla Cina continentale, come ad esempio il Vincent Van Gogh battuto da Sotheby’s New York a 61,8 milioni di dollari, il prezzo più alto pagato all’estero per un’opera d’arte occidentale da un collezionista cinese, o ancora diverse opere di Impressionisti venduti da Sotheby’s e Christie’s a compratori asiatici, tra cui Nymphéas di Monet a 27 milioni. (Roberta Pucci)

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