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03
ottobre 2015
“Abbiamo compreso qual è la vostra posizione”, ripete il Presidente del Senato, Pietro Grasso, per tentare di riportare un po’ d’ordine in un’aula esplosa per l’ennessima volta, trasformatasi in una specie di “Fattoria degli animali” dove gli umani (ma anche qui bisognerebbe vedere quali) se la vedono con i “porci e maiali”.
Il gesto del senatore Lucio Barani, capogruppo di ALA di Denis Verdini, per chi ha visto il video, è stato l’inequivocabile allusione di una fellatio, rivolta alla Senatrice 5 Stelle Barbara Lezzi, che ha scatenato l’ira di Dio.
E così la riforma della Costituzione è passata in secondo piano, sormontata da un fiume di polemiche non nuovo alle riunioni di Camera e Senato, dalla mortadella in giù.
Il motivo del gestaccio? Secondo lo stesso Barani si tratta solo di un fraintendimento, visto che la sua stessa mano portata alla bocca “invitava quanti impedivano l’intervento del senatore Falanga ad ingoiare i fascicoli che tanto veementemente stavano sventolando”: un gesto di solidarietà, insomma, nei confronti di un collega. Ma per chi ha visto la moviola le scuse di Barani sembravano quelle di un bambino pescato con le mani nella marmellata. Chissà, forse è una specie di chi la fa l’aspetti, visto che lo scorso anno era stato il deputato 5 Stelle Massimo De Rosa, ad insultare pesantemente le parlamentari del Pd Micaela Campana e Alessandra Moretti, urlando “Voi donne del PD siete qui perché siete brave solo a fare pompini”. Gentleman. Siamo sempre lì: dopo tutte le vicende legate a Silvio Berlusconi e alle sue Ministre sembra che da queste attività non si sfugga, né da destra né da sinistra. Sfugge però, poi, quello che è il lavoro dei nostri politici su questioni fondamentali come l’elettività dei Senatori, per esempio.
Che di fronte a queste perle sembrano, e perdonate il populismo, sempre in esubero. Magari qualche buon designer chiamato a rivedere gli arredamenti dei locali di Palazzo Madama potrebbe decurtare anche i posti a sedere. Non ci resta che sperare in un intervento lontano dai fascicoli grazie a uomini “creatori di mondo”, come scriveva Heidegger. (MB)