23 ottobre 2015

Oggi nuoto in metro

 

di

Nonostante la crisi, un presidente scialbo, la ferita di Charlie Hebdo, Parigi si difende bene. E la Fiac in corso in questi giorni, con il ricco carnet di mostre intorno, lo dimostrano. 
Ma si può fare meglio. Come? Per esempio riaprendo le stazioni della metropolitana chiuse. Non per farci viaggiare i passeggeri, ma per trasformarle in piscine, teatri, locali notturni. Sì, sottoterra. Del resto non sarebbe la prima volta che nelle viscere di una città la vita pulsa come e più che in superficie. 
Ci aveva pensato Nathalie Kosciusko-Morizet, candidato sindaco del partito politico di centrodestra, per la sua campagna elettorale di un anno fa. Ma, anche dopo che ha perso le elezioni, l’idea è andata avanti. E lo studio parigino OXO Associates è stato incaricato per studiare la cosa. Per ora ha sfornato dei rendering che danno l’idea di cosa potrebbero diventare le varie Arsenal, Porte de Lilas, Port Molitor o Champs de Mars. 
Insomma, dopo la galleria più lunga del mondo, leggi la metropolitana di Stoccolma, alla quale giustamente affiancare, come ci ha suggerito qualche lettore, la metropolitana di Napoli, potrebbe essere la volta della piscina sotto la strada, del teatro sottoterra e così via riciclando. Alla grande.    

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