02 novembre 2015

Un colpo al cerchio e uno alla botte

 
Da Milano a Roma, Francesco Paolo Tronca è l'uomo della “svolta” per la Capitale. E da buon neo “sindaco”, anche se è commissario, dovrà probabilmente ben guardare agli equilibri interni della città, cercando un dialogo possibile, nonostante il ruolo “impostato”

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Ignazio Marino è stato rifiutato, e il suo essere “marziano” probabilmente ha pesato non poco nella gestione capitolina, specialmente nell’umore dei cittadini. Che farà il nuovo commissario, Prefetto uscente di Milano, Francesco Paolo Tronca, è tutto da verificare ma anche se si fosse trattato puramente di un gesto istituzionale, ovvero l’incontro con il Pontefice al cimitero del Verano, questo primo giorno romano la dice lunga su quello che sarà l’iter del prossimo governo della Capitale. Un gioco di prestigio, dove il Vaticano gioca un potere fortissimo che ha pesato – appunto – anche sull’allontanamento del vecchio sindaco, e che per tutti i mesi a venire sarà ancora più marcato, visto che si è in ballo con una nuova “emergenza nazionale”: il Giubileo.
Certo dopo Expo, per Tronca forse sarà una passeggiata, ma oltre alle priorità «che ora metabolizzo», ha risposto ieri ai cronisti davanti al Campidoglio, il nuovo uomo di Roma dovrà essere un buon prestigiatore, e per ora resta abbottonato e non poco, mettendo sul piatto anche la possibilità di fallire (ma non accadrà mai, nemmeno se dovesse succedere): «Governare Roma è una sfida, vedremo che riusciremo a fare. Papa Francesco mi ha rivolto delle bellissime parole che mi danno forza per andare avanti». E ci mancherebbe altro, visto che si è insediato ieri e resterà commissario fino alle elezioni della prossima primavera. Che abbia un punto a favore, da parte della Chiesa, potrebbe essere anche grazie a un laicismo mancato: Tronca recentemente si è scontrato con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, riguardo alla trascrizione di tredici matrimoni tra persone omosessuali contratti all’estero. Si vedrà, insomma, il lavoro. Specialmente tra i cavilli che attanagliano i cittadini tutti i giorni, dalle buche ai trasporti alla gestione dei rifiuti. Per far tornare Roma Capitale, partendo dal maxi-processo per Mafia in cui il Campidoglio si è costituito parte civile, anche se non si sa se il nuovo “direttore” parteciperà all’udienza. In bocca al lupo, a tutti. (MB)

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