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11
dicembre 2015
Fino al 13.XII.2015 Dario Ghibaudo, Museo di storia innaturale Palazzo Tagliaferro, Andora
altrecittà
Palazzo Tagliaferro di Andora, da qualche anno centro di arte contemporanea, ospita la mostra di Dario Ghibaudo (nato a Cuneo ne 1951, vive e lavora a Milano).
Dal 1990 l’artista porta avanti il progetto del Museo di Storia Innaturale, un tributo al gioco, alla creazione fantastica: una grande istituzione ideata per ospitare le sezioni di un ipotetico museo volto a catalogare e ad archiviare i risultati e i prodotti di una realtà ibrida e manipolata.
Gli spazi di Palazzo Tagliaferro si popolano così di oggetti provenienti da alcune sezioni del suo museo: ibridi innaturali e suggestioni estetiche fanno da padrone nelle stanze. Catalogare, e quindi definire, all’interno del Museo di Storia Innaturale i possibili percorsi evolutivi di una natura non-darwiniana è il principale motivo d’essere delle creazioni di Ghibaudo.
“Ignoriamo il senso del drago, come ignoriamo il senso dell’universo, ma c’è qualcosa nella sua immagine che si accorda con l’immaginazione degli uomini, e così il drago appare in epoche e a latitudini diverse”; la frase è di Borges, ma potrebbe averla pronunciata l’artista, il quale, indagando la natura, riscopre l’uomo e la sua sensibilità ai temi dettati dal fantastico e dalla leggenda. In ultima analisi: riscoprire l’importanza del racconto come forma di relazione con l’alterità, esistente o inventata che sia. Prevalentemente sotto forma di sculture, gli spazi espositivi diventano le pagine di un vero e proprio bestiario medievale: c’è il Piscis Elephas Perlucidus, disegno su carta che illustra una possibile fusione anfibio-mammiferina, l’Avis cum cauda pesciorum, la serie delle Sculture da viaggio, piccoli scrigni contenenti pesci, ranocchi e cervi ibridati tra loro, e tra gli altri figura anche una grande scultura in porcellana, Il cervo di San Giuliano, tributo al racconto di Flaubert.
Presente anche l’installazione 550 pesci fuor d’acqua, ovvero 550 pesci in resina poliuretanica e argento in foglia, in un’onda dove non manca chi va contro il flusso della corrente, esposta per la prima volta alla 54esima Biennale di Venezia negli spazi di Ca’ d’Oro.
Ghibaudo, con le sue opere, fa collidere alfabeti, codici, scritture e rappresentazioni. La chiave interpretativa di questi lavori è polisemica, fortemente ambigua, e giace anche nella sensibilità emotiva di chi guarda.
Accanto alle sculture e ai disegni dell’artista sono presenti anche le fotografie di Jean-Claude Meynard, artista francese che declina il tema del rapporto uomo-natura in termini di analisi scientifica e filosofica: fotografie “frattaliche”, questo il suo lavoro, incentrate sulla rappresentazione della natura e sulle possibilità offerte dalle suggestioni che da esse scaturiscono.
Alessandro Ferraro
mostra visitata il 24 novembre 2015
Dal 31 ottobre al 13 dicembre 2015
Museo di storia innaturale, Dario Ghibaudo
L’animal fractal que je suis, Jean-Claude Meynard
Palazzo Tagliaferro, Largo Milano, Andora
Orari: da giovedì a domenica dalle 15:00 alle 19:00
Info: 3489031514, www.palazzotagliaferro.it