Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
15
dicembre 2015
Il social dei cinguettii lancia l’allarme: qualcuno potrebbe aver tentato, e ci sarebbe anche riuscito, ad accedere a dati strettamente personali dagli account. Sarebbero hacker al servizio di nazioni di cui non si è però proferito nome, così come non sono state fornite ulteriori informazioni sui possibili autori. Che avrebbero rubato indirizzi mail e numeri di telefono.
Difficile pensare che sia un affare isolato. Pensateci bene: quotidianamente i social network, facebook in primis, hanno accesso ai nostri dati, di ogni tipo. E in base ai nostri like, alle pagine che ci piacciono, che seguiamo, che ripostiamo e chi più ne ha più ne metta, veniamo indirizzati ad “amici” con i nostri stessi interessi, bombardati di pubblicità “personalizzata”: indicizzati, insomma.
E spiati, senza ombra di dubbio. Le nostre identità, state tranquilli, non sono mai state così al sicuro e così scoperte a suon di tag e geolocalizzazioni di ogni genere. E davvero si può pensare, come ha scritto anche il Financial Times, che questi dati vengano usati per attività di spionaggio e per appropriarsi di materiale soggetto a proprietà intellettuale? Se si tratta della diffusione di notizie false, allora l’allarme potrebbe essere comprensibile. Ma da lì a pensare che lo spionaggio possa essere non possa (o non debba) essere possibile tramite social beh, ci sembra quantomeno un po’ ingenuo. (MB)