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Ne hanno parlato molti giornali e anche noi abbiamo già ricordato Leïla Alaoui, rimasta ferita e poi morta a seguito dell’assalto terroristico a Ouagadougou nel Burkina Faso il 18 gennaio.
Ma vogliamo farvela conoscere meglio questa coraggiosa fotografa che era in Burkina Faso per una committenza di Amnesty International che riguardava il matrimonio precoce in questo Paese e in Mali.
L’intensa foto che vedete in homepage è stata scattata a Tamesloht, in Marocco, e fa parte della serie Le Marocains, che Leïla aveva presentato poco più di una settimana fa alla Biennale de la Photo du monde Arabe di Parigi.
Scorrendo questo e gli altri ritratti si coglie una delicatezza dello sguardo, una capacità di far parlare chi è di fronte la macchina fotografica e un rispetto per esso che non si incontrano facilmente nella fotografia “etnica”, a volte incline ad indulgere a qualche stereotipo. Leïla, invece, ha, come si dice in gergo giornalistico, il “ciglio asciutto”. N