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È stato, è, uno dei più grandi. Eppure per un po’ di secoli Botticelli è stato trascurato. Troppo composto, forse, troppo perfetto. Un po’ lo stesso destino capitato a Guido Reni in un’epoca, la nostra, che si riconosce molto più negli eccessi e nel pathos caravaggeschi, piuttosto che nella bellezza armonica.
Eppure Botticelli ha ispirato tantissimi artisti, specie recentemente. La mostra che si apre il 5 marzo al Victoria & Albert Museum di Londra (dopo la tappa berlinese), “Botticelli reimagined”, oltre a proporre una scelta di opere dell’artista, mette in scena molti d’après, di, tra gli altri: Dante Gabriel Rossetti, René Magritte, Elsa Schiaparelli, Andy Warhol, Cindy Sherman, David LaChapelle, Orlan.
Forse la sua Primavera e la sua Venere ne escono un po’ malconce, ma è il destino dell’arte, anche di quella più grande, consegnarsi al tempo. E a volte superarlo, come nel suo caso.