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04
marzo 2016
Dagli al profugo
Il fatto
Nuovi allarmi in Germania, dove si sottolinea un'escalation di odio nei confronti dei profughi. Colpa dei fatti di Colonia, per esempio? O uno strano modo per mettere le mani avanti, nel caso in cui qualcuno perdesse le staffe, e vincesse qualche futura elezione?
di redazione
Sapete cos’è il “Pogrom”? Difficilmente, da ragazzi, si arriva a studiare certi temi sui libri di scuola: troppo a cavallo di altri periodi decisamente più caldi. Ce lo insegna la storia, all’atto pratico, quando si vivono certi fenomeni.
Il “Pogram”, in russo, significa letteralmente “devastazione” e tra il 1881 e il 1921, con l’appoggio delle autorità, si devastarono appunto le comunità ebraiche, in una specie di anticipo di antisemitismo che solo qualche anno dopo prenderà le dimensioni colossali che conosciamo.
Perché queste premesse? Perché dalla Germania che da un lato ha accolto i migranti, e che dall’altro sembra non passarsela più così bene, anche in fatto di politiche culturali e austerità, come abbiamo più volte rimarcato, arriva un nuovo allarme.
La zona calda è quella della Sassonia, dove la polizia teme violenze contro i profughi e dove l’estremismo politico del Land che ha come Capitale Dresda è cresciuto esponenzialmente negli ultimi tempi.
Certo che, anche questo fatto, ha un po’ del paradossale: si annunciano violenze, e ad annunciarle sono proprio le autorità. Quasi un fasciarsi la testa prima di cadere? Excusatio non petita? Certo, nessuno mette in ombra la buona fede, ma forse più che annunciare in questi casi sarebbe meglio sorvegliare. In attesa che la strana, e forse prevedibile, onda di xenofobia rientri in qualche rango. (MB)