02 aprile 2016

Pyotr Pavlensky è un performer, non un pazzo

 
Al momento delle sue azioni, come per esempio appiccare fuoco alle porte del vecchio KGB, il performer russo Pyotr Pavlensky era lucido e consapevole. Lo si decide dopo un mese di detenzione in un ospedale psichiatrico (esteso a due). Un passo falso per l'artista? No, per la Russia che cerca un'altra condanna

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E così, sarà chiaro a tutti, che la “misura preventiva” del tenere due mesi in un ospedale psichiatrico un – anche discutibile – artista e performer, è soltanto una mossa per tentare di metterlo a tacere in futuro. Lo sappiamo benissimo, ma forse non era così chiaro a chi ha osservato distrattamente le azioni di Pyotr Pavlensky negli ultimi mesi: prima si è tagliato il lobo di un orecchio, nudo, sul tetto di un centro in cui erano internati dissidenti come lui (in uno strano omaggio a Van Gogh); poi si è cucito le labbra per partecipare alla condanna delle colleghe Pussy Riot; poi si è inchiodato lo scroto sul selciato della piazza Rossa, e infine a novembre è stato arrestato dopo aver dato fuoco alle porte dei servizi di sicurezza dell’FSB, il nuovo KGB, in una protesta per contro lo stato “di terrorismo” in cui vive l’ex Unione Sovietica.
Ora la corte distrettuale di Mosca ha sentenziato che Pavlensky “non soffre di alcuna malattia psichiatrica e, al momento del delitto [l’incendio all’FSB, valutato 7mila dollari di danni] era responsabile delle sue azioni e si rendeva conto delle loro conseguenze”. 
Ma dai? Ora però per l’artista, che ha chiesto che la sua accusa venga mutata in “vandalismo”, si prospetta non solo un altro mese dentro, perché le autorità hanno paura di una fuga, ma addirittura un massimo di 6 anni di reclusione perché l’accusa potrebbe chiedere il cambiamento della condanna in “danneggiamento di un sito culturale”. Il sito culturale di un Paese che massacra le idee, e i cittadini. (MB)

2 Commenti

  1. Articolo pieno di luoghi comuni oramai stantii. Scusa tanto MD ma perché Pyotr Pavlensky dovrebbe essere considerato un performer? Ok non è un pazzo ma uno con fortissime turbe autodistruttive si. E questo gli darebbe il patentino di artista performer? E perché lo stato non dovrebbe rivendicare i danni che lui ha causato con la sua azione? Mi sembra giusto e corretto e non mi sembra c’entri nulla con la libertá di espressione. Se io vengo a casa tua e do fuoco alla tua porta di entrata perché poi dovresti pagarli tu i danni? Perché sei un artista? E scusa ancora MD onestamente a me sembrerebbe più rivoluzionaria un’azione del genere portata avanti in Italia, che so, in Europa, negli USA ma in Russia, al momento, mi fa più pensare ad uno al soldo dei servizi piuttosto che ad un artista. Questioni di vedute ok. Ma almeno la mia esce fuori dal confine per polli che si è costruito in occidente intorno ad un’idea di arte che è arte solo perché ricalca un certo tipo di azioni e slogan. Ma su da bravo. Wake up!

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