09 aprile 2016

I Panama papers e l’arte

 

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Continuano a essere scoperti i legami, strettissimi, tra mercato dell’arte e i nomi dei ricchissimi finiti sui Panama Papers. 
L’ultimo file ad uscire allo scoperto è quello che riguarda i movimenti avvenuti alla fine degli anni novanta che hanno condotta all’acquisto di Femmes D’Alger di Picasso, pagato 31,9 milioni di dollari, una cifra record per il ’97. Il compratore era Joe Lewis, che aveva già preso alcune opere della collezione Ganz durante una vendita della casa d’aste Christie’s e nella stessa giornata vennero elaborati degli accordi tra le due parti, una sorta di garanzia non dichiarata che avrebbe permesso a Lewis di comprare alcune opere in vendita, tra cui il Picasso, se queste non avessero ottenuto delle buone offerte.
Altro uomo sotto la lente è Chen Dongsheng considerato il re delle aste in Cina, fondatore di China Guardian, la quarta nella classifica delle case d’aste più grandi al mondo. Chen è inoltre fondatore di una grande società di assicurazioni e marito della nipote di Mao. Su di lui documenti che dimostrano che ha utilizzato la società Mossack Fonseca per aprire un’azienda con sede nelle Isole Vergini.
La notizia più scioccante però riguarda un Modigliani che si credeva perduto da anni. Secondo i documenti la famiglia Nahmad, possiede davvero Uomo seduto con bastone di Modì, che era stato sequestrato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale ed è da decenni oggetto di una continua ricerca per la restituzione ai legittimi proprietari. Ci aspettiamo altre notizie da Panama, intanto speriamo di rivedere presto il Modigliani in un Museo. (Roberta Pucci)

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