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A miart abbiamo visto gli stand migliori, i premi e le opinioni ufficiali. Ufficiosamente però scegliamo anche noi il nostro “best stand” e diamo il premio a due realtà italiane che si sono “consorziate” e che hanno messo in piedi una vera e propria mostra: “La corporeità di un’immagine”.
Sono Boccanera di Trento (alla sua prima partecipazione alla fiera meneghina) e amt_project, che a Milano ha invece messo la sua seconda base. A miart, grazie alla loro joint venture, abbiamo scoperto una riflessione poetica sull’icona, tra spazio reale e rappresentazione, tra illusione e percezione, attraverso le “circostanze” di Richard Loskot e le sue immagini fotografiche visibili solo attraverso un dispositivo ottico, con le “rianimazioni” della natura di Petra Feriancová e la pittura senza limiti (ma non per questo borderline) messa in scena da Nebojša Despotovic, e il ribaltamento dello spazio espositivo in uno strano totem firmato da Vlad Nanca, ispirato alle ricerche radicali di Superstudio. Per uno stand di grande classe e poesia, con un allestimento come vorremmo vederne molti di più. Sarà merito della natura, sarà che delle “omologazioni” da fiera ne abbiamo abbastanza, ma tra i corridoi della 21esima miart la visione di questa unione di intenti ci ha rapito.