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Fango, caolino, terracotta, serpentino: dalla natura parte e si sviluppa il processo creativo. Un lungo cammino plasmato con l’acqua, elemento vitale anche per Richard Long (Bristol 1945) che in occasione della sua quinta mostra personale alla galleria Lorcan O’Neill presenta un ciclo di nuovi lavori su carta Fabriano affiancati dall’installazione site-specific Roman Line (2016) e da alcune opere su carta, tela e legno del periodo 2001-2013.
La poetica dell’artista inglese, tra i più originali interpreti della Land Art, a partire dalla celebre A Line Made by Walking (1967) è strutturata intorno al principio del camminare, azione fisica e mentale che stabilisce la relazione tra sé e la realtà circostante, determinante quando entra in contatto con la natura.
Come i poeti inglesi romantici, anche Long affronta lunghe marce che nel corso di cinquant’anni lo portano ad esplorare geografie vicine e remote: fiumi, prati, montagne, ghiacciai, deserti, spiagge, foreste.
“In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca.”, affermava lo scrittore statunitense di origine scozzese John Muir. Forse più che la consapevolezza della ricerca per Richard Long c’è la capacità di saper cogliere i messaggi criptati della natura, traducendone l’elemento cosmico, i caratteri ancestrali, l’intensità dell’energia nel rispetto costante della qualità dei materiali.
I due poli apparentemente antitetici della processualità sono affidati alla casualità e alla programmazione, intorno a cui si determina l’azione. Il concetto di tempo non è meno importante nell’affrontare i limiti di durata, transitorietà e velocità del gesto.
Al fiume Avon (in celtico significa fiume), che sfocia nei dintorni di Bristol, città natale dell’artista, è reso omaggio sia nel titolo della mostra (“River Avon Mud”) che nell’opera Avon to Avon to Avon (2001) che ricorda una lunga camminata di tre giorni. Da questo fiume proviene principalmente il fango usato da Long per i suoi “mud paintings”.
Nei lavori su carta (alcuni sono firmati con un sigillo rosso orientale) o su tela la pressione del palmo della mano o delle sue dita definiscono un percorso regolare, in alcuni casi spiraliforme (quindi labirintico) che può diventare un viaggio metaforico in cui la tensione della pulsione si riappacifica con la regolarità della forma. In altre opere, invece, il segno – linee spezzate, cerchi, virgole – diventa una scrittura convulsa e ribelle.
«Ho sempre un’idea precisa della forma complessiva del lavoro, – afferma Long – che è equilibrata dalla spontaneità dell’esecuzione».
Se, però, in altre opere realizzate in contesti naturali viene affidato al mezzo fotografico il ruolo di testimone che agisce sul tempo, in quelle più “convenzionali” è l’energia stessa dell’azione/reazione a trovare una sua declinazione atemporale.
Manuela De Leonardis
mostra visitata il 25 febbraio
Dal 20 febbraio al 30 aprile 2016
Richard Long. River Avon Mud
Roma, alla Galleria Lorcan O’Neill
Vicolo dei Catinari, 3, Roma
Orari: da martedì a sabato 11:00 – 19:00
Info: Tel. (+39) 06 6889-2980, www.lorcanoneill.com