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Lui, Malick Sidibé, scomparso due giorni fa, era il più grande di tutti. Tanto da aggiudicarsi nel 2007 il Leone d’oro alla Biennale di Venezia. Ma non era il solo fotografo africano ad aver raggiunto una qualità molto precisa.
In Africa il ritratto fatto in studio è iniziato negli anni Sessanta, quando molti Paesi, soprattutto della fascia occidentale, ottennero l’indipendenza e la gente cominciò ad aver voglia di riconoscersi anche attraverso la fotografia.
Malick Sidibé era un maestro nel campo del ritratto in studio. I suoi suggerimenti su come mettersi in posa con brevi cenni della mano e soprattutto quasi impercettibili espressioni del volto erano mitici. Lui però ritraeva anche al di là della posa, e per questo era il più grande. La sua scomparsa è occasione per ricordare anche gli altri che hanno contribuito all’affermazione di uno stile tutto africano: Joseph Moise Agbodjélou e Leonce Raphael Agbodjélou, Dainoun Maiga e Hamidou Maiga, Dossa Z Cosme.