10 settembre 2002

Brennero, L’arte riempie il vuoto lasciato dal confine

 
L’eliminazione delle frontiere ha assunto qui un’accezione negativa. E soltanto l’arte, che per antonomasia non vuole limiti, è riuscita a riempire le caserme ormai deserte...

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A oltre 1.300 metri di altitudine, delimitato da ripide montagne di abeti, lo stretto passo tra Italia e Austria è percorso da strada statale, autostrada e ferrovia. Alle automobili che hanno scelto la strada lenta tocca fare un’ampia gimcana tra gli edifici. Sono alberghi e ristoranti chiusi e soprattutto ex caserme e strutture doganali ormai dismesse, con le pareti in legno aggredite da vento e neve che non lasciano mai completamente in pace il valico. Questa è l’eredità che la frontiera ha lasciato al paese di Brennero. Il confine non esiste più e non ha più scopo la dogana e neppure il piccolo centro, brenneroabbandonato dalle frotte di doganieri, poliziotti e ferrovieri che riempivano gli enormi condomini dall’imponente aspetto metropolitano. L’abbattimento dei confini ha assunto da questo punto di vista un’accezione negativa e fatto perdere al Brennero la sua identità specifica, creando un vuoto che solo la cultura, che per antonomasia non vuole limiti, può colmare. Proprio con questo fine è nato l’evento di tre giorni Brennero-Brenner. Cultura senza confini-Kultur ohne grenzen, promosso dal Curatorio per i Beni Tecnici Culturali e svoltosi interamente nell’area della ex frontiera. Prevedeva arte, letteratura, musica, documentari, testimonianze degli ex doganieri e ferrovieri e degustazione dei prodotti tipici. A curare gli interventi artistici è stato Kunst Merano Arte, invitando artisti provenienti sia dall’Alto Adige che dall’Austria. Tra questi l’altoatesino Matthias Schönweger nel tratto di strada compreso tra il limite italiano e quello austriaco, consapevole di trovarsi fisicamente su una linea di demarcazione un tempo crudelmente contesa e ora quasi priva di senso, ha sviluppato una performance durante la quale ha sciolto col calore un esercito di soldatini di plastica, investendo col fumo denso e maleodorante le auto degli ignari turisti. Anche gli spazi interni della ex Dogana italiana sono stati di nuovo riempiti dopo l’abbandono nel 1998, anno precisato da un avviso formale ancora attaccato ad una parete. L’associazione Lurx. Arte e cultura vi ha allestito una mostra di giovani artisti provenienti dalla ristretta zona che va dal paese di Brennero a quello di Vipiteno, 15 chilometri più a sud, assegnando a ognuno un ufficio che dà sul corridoio attraverso una parete di vetro. E il risultato è stato molto interessante: da un lato per il fascino sospeso nel tempo degli uffici svuotati, e dall’altra perché la qualità del lavoro degli artisti di una così ristretta area ha mostrato tutta la sua forza nel combattere la situazione di disagio e tutta la sua apertura verso quello che succede nell’arte contemporanea. Ad esempio Christoph Hofer ha allineato al centro del pavimento numerosi gommini di pedali di biciclette, mentre in un’altra stanza Damir Luksic ha esposto In future we trust, una stampa al plotter su tela sulla quale è intervenuto col colore.

mariella rossi

link correlati
Il sito di Brennero-Cultura senza confini
Il sito di Kunst Merano Arte


Brennero-Brenner.Cultura senza confini-Kultur ohne grenzen
Manifestazione culturale al valico del Brennero
30 agosto – 1 settembre 2002
Promossa dal Curatorio per i Beni Tecnici Culturali
e da LURX. Arte e cultura al Brennero
Con la collaborazione di Kunst Merano Arte
Via Portici 163 – 39012 Merano (Bz)
tel: 0473.212643


[exibart]

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