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Una volta rischiò di mandare a fuoco un cornicione della Tate Modern e il museo londinese fu sgombrato in fretta e furia e tanti saluti alla performance. Qualche anno prima aveva fatto perdere il posto al suo amico Ni Tsai-Chin, direttore della Galleria Nazionale di Taiwan, perché il museo aveva preso fuoco sul serio, non del tutto per fortuna. Un’altra volta a prendere fuoco, e senza danni, è stato un fiume.
Insomma, Cai Guo-Qiang, discendente da una famiglia di mandarini di cui conserva squisitissimi modi, può essere un tipo pericoloso perché il suo materiale di lavoro è la polvere da sparo. È facendola correre su tele, carte stese su pavimenti e pareti che realizza i suoi quadri. Stavolta, in un magazzino specializzato in polvere da sparo a Brookhaven, New York, la performance è andata bene. Si trattava di un lavoro preparatorio per la grande mostra che l’artista cinese avrà a luglio alla Fondation Cartier di Parigi, dove per “The Great Animal Orchestra” realizzerà un pezzo monumentale lungo 18 metri e alto 4. Auguri!