25 aprile 2016

E l’estremismo bussò, alla Liberazione

 
Nulla di fatto, in fondo, perché si tratta "solo" del primo turno, ma nella vicina Austria si respira una bella aria nera. Succederà come in Francia, con Marine Le Pen data per vincitrice e poi brutalmente sconfitta, o il Paese Alpino si appresta a un bel governo di estrama destra.

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Si chiama “partito della libertà” e come dogmi ha fatto propri la battaglia contro i migranti, contro la moneta unica, e la chiusura delle frontiere, solo per dirne qualcuno. Ha un leader carismatico, che si chiama Norbert Hofer, che per la prima volta in settant’anni di Repubblica non è stato appoggiato da uno dei partiti che hanno dominato la scena politica.
E si sono beccati il 35 per cento dei voti al primo turno per le Presidenziali, sbaragliando di quasi 15 per cento i Verdi, altro partito forte della nazione, e mandando a casa popolari e socialisti.
Oggi, 25 aprile, si festeggia la Liberazione in Italia. Il 25 aprile 1945, alle 8 del mattino, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, mettendo a morte tutti i gerarchi fascisti mentre gli alleati americani risalivano la penisola, mettendo fine a 20 anni di dittatura, a cinque di guerra, lasciando alle spalle la dittatura fascista e l’occupazione nazista. Un evento epocale che portò anche, di lì a un anno, per la prima volta, il suffragio universale, quando il 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati a scegliere fra monarchia e repubblica. 
L’Austria non è un posto “lontano” e anzi, ha già simpatizzato con l’idea di chiudere il Brennero nel caso di una nuova ondata di clandestini. E secondo i sondaggi, la formazione dell’FPO sarebbe la più votata in caso di elezioni generali, con il 30 per cento dei voti. La storia è ciclica, su questo non ci piove. (MB)

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