Il Santa Maria della Scala, infatti, apre le nuove sale del museo archeologico alla mostra Il Vino di Dioniso, Dei e uomini a banchetto, dove sono in esposizione oltre 150 reperti provenienti dagli scavi della Basilicata, tutti a tema dionisiaco.
Intento dell’esposizione, divisa in tre ricche sezioni e curata da Antonio De Siena, non è soltanto quello di illustrare, attraverso vasi di ceramica, di metallo, crateri, anfore, oinochoai, kilikes e kantharoi, il modo di servire e trasportare il vino, oppure quello di far conoscere le tecniche di produzione e di conservazione, ma anche quello di evidenziare tutto ciò che era legato al suo culto, e quello che realmente significava per le popolazioni antiche.
Oltre al vasellame presente, databile dall’età del Bronzo fino al periodo romano imperiale, il visitatore si trova davanti a sé oggetti che concorrevano al corretto svolgimento del banchetto: spiedi, treppiedi, lucerne e kottaboi. Particolarmente interessanti sono i corredi provenienti da necropoli come Chiaromente, Guardia Perticara e Montescaglioso, risalenti al VI – IV secolo a.c. formati da serviti per i banchetti che documentano la rapida diffusione del culto dionisiaco. E’ dal V secolo, secondo gli studiosi, che tale culto si diffonde in tutte le classi sociali e che l’amore per Dioniso e per il suo nettare unisce il mondo greco a quello romano.La terza sezione è interamente dedicata al dio e al suo seguito formato da tiaso bacchico, menadi e satiri, attraverso l’esposizione di ceramiche attiche e italiota decorate da temi votivi, aprendoci così un orizzonte nuovo su come gustare il vino e le gioie della tavola.
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alessandra marzuoli
SANTA MARIA DELLA SCALA, piazza duomo 2, 0577/224811-224835, infoscala@comune.siena.it, tutti i gg 10_18. Accesso disabili: SI, bar/ristorazione: NO, lingue straniere: NO, servizi igienici: SI, catalogo: in mostra
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