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07
maggio 2016
Punto primo: non sottovalutare il popolo; in più d’uno, possiamo starne certi, ha capito che Islam non fa rima con terrorismo. A Londra, almeno, i cittadini che hanno permesso l’affacciarsi alla storia di una importante novità, votando un primo sindaco musulmano nella storia d’Europa, devono pensarla così. Ah, l’Europa, capitolo spinoso con la quale da tempo la Gran Bretagna è in lotta (e che si prepara per capire che ne sarà, il prossimo 23 giugno, dell’affaire Brexit), nonostante la stessa Inghilterra sia stata allo stesso tempo una nazione accolto milioni di stranieri nei tempi che furono, creando un cosmopolitismo non indifferente. Vero, come abbiamo già ricordato Londra non è tutto il Paese, e in effetti il partito laburista è affondato in Scozia, ma questa vittoria potrà cambiare, forse, più di una percezione euroscettica. Ma euro a parte, la nuova carica di Khan ha il sapore di un riscatto per tutti i “non eletti” come fu per Obama, giusto per tirarne in ballo uno a caso. Certo, sappiamo perfettamente come vanno i giochi politici, ma certamente simbolicamente questa vittoria pesa di qualsiasi numero. Gli auguri al nuovo sindaco sono arrivati anche da un altro primo cittadino “non nativo”, l’italo americano Bill De Blasio, sindaco di New York.
Khan, 45 anni, figlio di un autista di autobus, favorevole ai diritti gay, che si è battuto con una campagna elettorale “Per una Londra più giusta”, e proprio per aver votato a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, da parlamentare a Westminster, ricevette nel 2013 diverse minacce di morte, e diverse volte in tempi recenti è stato accusato di avere legami con “estremisti”, da parte dei conservatori. Eppure, tant’è! Khan il pachistano sarà sindaco. Tutto oro quel che luccica nella nuova “giustizia” sociale, o sarà un motivo più che valido per i più cinici per iniziare a ipotizzare una prima “Soumission”, più o meno dal basso? (MB)
alla domanda “chi ha paura del musulmano” risponde: io